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Sempre Francia, ma sul versante sportivo del "double chevron", la C4 WRC di Loeb/Elena al Tour de Corse (1/18 Solido). Modello economico, ma di buona resa generale. Molto probabile che vi siano inesattezze nelle decals o in altri particolari che saltano subito in evidenza agli appassionati di rally. Io posso solo limitarmi nel notare una buona fattura dell'insieme. Tre sole aperture, mancanza di sospensioni e interni decisamente migliorabili, almeno qualche dettaglio della strumentazione potevano applicarlo! Ovvio spuntarne un prezzo da 1/43 da edicola.
Come avevo accennato ho anche qualche americana... Auto che esulano dai nostri standard: esagerate, opulente sino a risultare "kitsch". Ma è indubbio che per un lungo periodo dal dopoguerra abbiano alimentato la fantasia dell'automobilista medio... Vederne sfilare qualcuna a Via Veneto, così come nella cinematografia statunitense compagne di viaggi interminabili "coast to coast"... Lo "stile" -definiamolo così, benevolmente- U.S.A. influenzò anche l'Europa, con pinne appena accennate, ma inequivocabili, cromature e borchie luccicanti, verniciature bicolori... In fondo volevamo uscire da periodi di miseria e paure anche tramite l'auto. Il modello di oggi è un "mostro": la Lincoln Continental MkIII del 1958. (SunStar 1/18) Può ragionevolmente definirsi un pachiderma d'acciaio, neanche molto elegante, ma mi ha colpito per la sua "americanità": il rosso acceso la distacca dalle Lincoln nere di rappresentanza e l'alleggeriscono un po'. La sua linea si differenziava da quella della MKII -più europea- e altra novità di quell'anno era la disposizione obliqua dei doppi fari anteriori che a sua volta determinava un andamento decisamente più complesso del profilo dei parafanghi. Da notare inoltre il disegno concavo del lunotto posteriore, il quale pur mantenendo il profilo adatto per accogliere il classico vetro panoramico ne dà solo l'illusione... Non ebbe molto successo, per la versione 4 porte solo 1300 esemplari...
Il modello ha la classica confezione in polistirolo accompagnata da una riproduzione della brochure dell'auto reale. Complessivamente: standard medio con qualche "chicca", buona la verniciatura e l'assemblaggio, niente residui di colla. Mostrine realizzate in fotoincisione. Gruppi ottici anteriori ben realizzati, meno i posteriori con i classici "pins". Maschera del radiatore anch'essa fotoincisa. Buoni i cerchi con relativi pneumatici in gomma, battistrada corretto nel disegno. Presenti le sospensioni, molto buono l'angolo di sterzo. Tergi in metallo completamente snodati. Quattro aperture, cerniere ben realizzate, peccato per quelle viti a vista all'interno delle portiere, sotto i montanti. Sedili reclinabili, moquette, cassetto portaoggetti apribile e parasole orientabili, accompagnati da una buona strumentazione. Il baule posteriore -enorme- è foderato da una stoffa che pare una brutta tovaglia da picnic, stento a credere che al vero vi fosse sul serio una simile sconceria... Ma temo sia possibile! Il vano motore è discreto. con cavi e targhette identificative. Da notare anche l'asportabilità delle carenature posteriori, per l'accesso alle ruote. Un modello imponente (32 cm) e d'effetto, che sarà seguito da altri... Per la gioia di Michele/Shamal84, noto estimatore di auto a stelle e strisce.
Continuiamo il sogno (o l'incubo ) americano: Mercury Parklane Convertible (1/18 SunStar). Modello dalle imponenti dimensioni, alleggerito dalla versione aperta che indulge ad immaginifici viaggi sulla Route 66. Buona la verniciatura, anche se si è reso necessario un po' di polish per ravvivarne la tonalità, buone le finiture e le abbondanti cromature, bene anche gli pneumatici con fascia bianca, fotoincisioni per le targhette identificative. Presenti le sospensioni: è così pesante che appoggiandolo si abbassano un poco! Gruppi ottici ben realizzati, tergi sollevabili e snodati. Gli interni anche se in plastica rigida rendono l'opulenza che contraddistingue i veicoli dell'epoca: sedili anteriori parzialmente reclinabili, moquette al pavimento, tappetini, battitacco cromati, alette parasole orientabili. Il baule posteriore smisurato e foderato in tessuto contiene la ruota di scorta. Buoni gli assemblaggi e assenza di cerniere a vista per le portiere. Cofano motore con griglia non passante, ma con sufficiente numero di particolari. Discreto il fondino con i doppi apparati di scarico. Un buon modello se acquistato in offerta e non a prezzo pieno.
Grazie Cars! Proseguo con un'americana di razza: Chevrolet Corvette Sting Ray del 1963 (1/18 AutoArt). Una splendida cinquantenne: mi ha colpito il colore molto elegante e non vivace come capita solitamente sulle sportive. Ottima la verniciatura e l'assemblaggio, non ho applicato l'antenna presente nella confezione per non temere in futuro di romperla. Ottimi i cerchi con pneumatici scolpiti, assenti le sospensioni. Gruppi ottici a scomparsa anteriori e ben realizzati i posteriori contornati da una parabola cromata. Interni realizzati con dettagli ben definiti, buona la resa del rivestimento delle portiere, i sedili sono fissi e l'apertura del vano portabagagli/capote mostra il simulacro della medesima con un semplice stampo di plastica grigiastra (brutto). Buono il vano motore dove spicca il classico V8 e vari particolari riportati. Molto belle le griglie fotoincisce sul cofano e le targhette identificative applicate alla carrozzeria. In definitiva un ottimo modello adatto a celebrare il cinquantenario di questa splendida auto.
Dopo tre americane, per non esser monotematici e anche perchè le medesime vanno "somministrate" a dosi moderate, ritorniamo in Europa. Una simpatica ed originale Citroen C3 Pluriel (1/18 Burago). La vettura molto versatile, può adottare diversi allestimenti, dalla berlina 2 volumi, alla cabriolet sino al pick-up, richiamando un po' lo spirito Citroen di auto multifunzionali. Anche il modello rispetta queste caratteristiche, potendo esser allestito in vario modo. Lo stampo è il medesimo della Norev, dal quale differisce per il prezzo (minore) e per l'immatricolazione che lo rende anche più realistico. Buona la verniciatura e l'assemblaggio, particolare la griglia anteriore, cieca ma trasparente con la retina a nido d'ape stampata, l'effetto è degno di nota. Gli interni sono decenti, più problematico il montaggio e lo smontaggio degli archi -come nella realtà!- che possono danneggiarsi nella manovra. I sedili posteriori sono sdoppiati e abbattibili per aumentare il piano di carico. Buono l'effetto centinato della capote. Vano motore semplificato, ma anche nella realtà c'è poco a vista essendo in buona parte "carenato" dalla plastica di copertura. Gruppi ottici anteriori buoni, ma fendi e posteriori con "pins". Buon modello, considerato il prezzo concorrenziale rispetto all'omologo Norev.
Un modellino bellissimo, la ho pure io ma antracite, mi fu regalata per il mio sesto o settimo compleanno quanto ci ho giocato! Però la conservo ancora ed è messa anche bene.
Firma di cars99
Siamo diventati quello che siamo grazie ai modellini...
E già che ci siamo -in Citroen- raddoppiamo con un modello Ottomobile: la Xm Multimedia. Allora era qualcosa alla portata di pochi, oramai anche le utilitarie possiedono un sistema GPS, un buon impianto audio e lettori multimediali in quantità. Bel modello, solido e di peso notevole -mi chiedo se la è la resina a pesare o vi siano delle zavorre!- Bella la tonalità di rosso, le finiture sono solo tampografate ad esclusione dei loghi sul portellone in fotoincisione. Corretto il disegno del battistrada, un po' grossolani gli scarichi, quasi inesistente il fondino per profondità. Bene i gruppi ottici, ma qualche imprecisione nel montaggio degli anteriori. La trasparenza delle finestrature consente di apprezzare gli interni molto curati, ben realizzato il lunotto e le antenne sul tetto. E' il mio primo modello in resina, considerando i prezzi che hanno raggiunto AutoArt e soci, la qualità Ottomobile regge il confronto pur non possedendo la peculiarità di eccellenza.
Non cambiamo nulla o quasi, ancora Ottomobile ed ancora Citroen, questa volta la BX Soupapes. Sempre un buono standard qualitativo e a dispetto della mancanza di aperture il prezzo divenuto competitivo -come già scritto precedentemente- la rende appetibile, altre al fatto non trascurabile di rappresentare un modello fuori dai normali canoni in voga. Ad esser sinceri il mio esemplare presenta un difetto (rimediabile), ma pur sempre madornale nell'assemblaggio... Non ve lo dico: scopritelo! Questo vale una tirata d'orecchie ad Ottomobile... Per il resto le finiture sono buone ed anche la verniciatura. Non poteva mancare tra le mie Citroen.
i fari posteriori montati al contrario la XR2 esce ad agosto ed in rete non si trova ancora...mi piacerebbe averlo come modello (vedi il mio nik ) ma non rientra nella mia tematica... anche se La Xr2, la Vts e la Clio Willy di Otto...
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E' da un po' di tempo che non aggiorno... Oggi cambiamo genere -ma mai scala!-. Auto Union Typ C (1936) CMC Al di fuori di ogni mia possibilità, ma ottenuta ad un prezzo accessibile. Il modello come altri dello stesso produttore si presenta ricco di particolari, tali da renderne piacevole la progressiva "esplorazione" dei singoli dettagli da vari punti di vista. Credo che sia preferibile lasciare alle immagini il compito di renderne l'eleganza.
Complimenti ottimo acquisto Vedo che ci affiniamo sempre di piu'.
Firma di santo
modellista/collezionista: si definisce colui o colei che senza scrupoli pur di impossessarsi di un modellino lo strapperebbe di mano ad un bambino per due motivi, il primo si chiama istinto primordiale il secondo è perchè ci vuole giocare lui!!!
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Grazie Santo! E' stato un caso, probabilmente non si ripeterà più. Diciamo che ho toccato l'apogeo della mia raccolta che con "alti" e "bassi" prosegue...
Grazie anche a te lalolollo. CMC solitamente rende modelli appaganti per la vista, meno per il portafoglio. Ma come dicevano i latini "semel in anno licet insanire", quantunque non si rinsavisca mai! Questa non può mancare tra i modelli storici Citroen, più difficile trovarne una versione che possa rappresentare lo spirito dell'auto reale. In 1/18 c'è la versione del '38 della Solido, ma con solo l'apertura delle portiere anteriori, stesso stampo per la Norev (cui va il merito di averne proposto la versione 11 Cabriolet e coupé). In ultima analisi ho preferito la versione Maisto, riproducente una Traction Avant 15 cv -6 cilindri- ormai sul viale del tramonto (nel 1952 era già uscita la 2CV ed era prossimo l'avvento della DS) ma in produzione sino al '57. Considerando il suo prezzo d'acquisto (20€) l'aspetto "giocattoloso" non incide sulla buona valutazione generale, la preferisco bicolore al posto del solito nero, molto serioso.
Credevate di risparmiarvi le "americane"? Un altro modellone SunStar: Cadillac Eldorado Brougham (1957). Modello d'effetto -se piace il genere- confezione più economica tipo Norev. Buona la verniciatura, assemblaggio non perfetto, soprattutto per le portiere -che hanno l'originale apertura "a libro"- Buoni i cerchi un po' meno l'aspetto sintetico degli pneumatici. Le cromature sono abbondanti e tendono a dare un aspetto opulento al tutto. Classici e vituperati pins ai fanali. Buono l'effetto satinato della capote argentea. Baule posteriore foderato e con ruota di scorta. Gli interni sono economici, ma rendono bene l'idea di quelli originali, le cerniere delle portiere sono a scomparsa. Il cofano motore è totalmente privo di cavetteria e non è particolarmente evidenziato. Il fondino è ben reso con sufficienti particolari. Sempre grazie all'economicità del prezzo di vendita il modello si lascia ammirare senza troppi rimpianti per le piccole imperfezioni o economie costruttive.
Era attesa da parecchio e già se ne erano intuite le sue particolarità di realizzazione all'insegna degli standard Norev, stiamo parlando della Citroen DS21 Break. Caratterizzata da un prezzo decisamente competitivo rispetto agli aumenti accusati dai marchi concorrenti più blasonati. l'aspetto è plasticoso, aggettivo usato in genere per sottolineare le economie costruttive, ma in questo caso non urtano molto la suscettibilità del collezionista: certamente molti sono i particolari migliorabili, a partire dalle aperture dell'abitacolo limitate alle portiere anteriori. Non vi sono errori di assemblaggio o verniciatura, il portellone posteriore è correttamente sdoppiato e presenta la doppia targa come nell'originale. Peccato anche qui l'assenza del sedile posteriore abbattibile e delle panchette supplementari per i passeggeri nel vano di carico: particolari che avrebbero reso felici parecchi estimatori. Gli interni sono economici nei materiali, ma ben realizzati. Il vano motore è sufficientemente accennato, ma senza particolari degni di nota. Presenti le sospensioni e la classica levetta sul fondino per regolarle, quest'ultimo, per usare un eufemismo, è molto elementare.
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La "collezione" di E_428_FS
Qui c'è:
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Inserito il - 09/03/2013 : 14:36:35
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) ma non rientra nella mia tematica...
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