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Ciao a tutti, scoperto quasi per caso, segnalo a tutti che oggi in edicola con la Gazzetta è possibile acquistare il DVD "Senna". Il film/documentario vincitore del "Sundance film festival 2011". Non me lo sono fatto scappare, è in vendita a 13 € (senza il giornale).
Grande Fabio... ancora mi pento di essermelo fatto sfuggire al cinema!
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il documentario è molto bello e abbastanza strappalacrime ma non mi è piaciuta la contrapposizione senna-prost facendo passare quest'ultimo per una specie di mafioso bast......
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Montezemolo: "I piloti li scegliamo noi, non gli sponsor"
è arrivata...è arrivata santamafiander
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Beh, mafioso bast.. forse no, ma senza dubbio un legame a doppio filo con l'allora presidente Fia, Balestre, Prost ce l'aveva eccome. Pensa solo all'epilogo del Gp del Giappone '89, con Senna squalificato per non aver percorso la Triangle Chicane dopo l'incidente col francese...
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Quando la tua autostima crolla... ...pensa a Toranosuke Takagi, e il mondo tornerà a sorriderti. _________________________
Beh, mafioso bast.. forse no, ma senza dubbio un legame a doppio filo con l'allora presidente Fia, Balestre, Prost ce l'aveva eccome. Pensa solo all'epilogo del Gp del Giappone '89, con Senna squalificato per non aver percorso la Triangle Chicane dopo l'incidente col francese...
Esatto, questo per gli ammiratori di Senna fu l'episodio che fece iniziare a vedere Prost come un nemico. Gli estremismi poi hanno sempre fatto passare in secondo piano il lato tecnico, ma a posteriori è chiaro che siamo davanti a due grandissimi Piloti!
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si ma non è colpa di prost se a capo c'era un francese come lui che magari era anche suo amico (pultroppo ero troppo giovane ma se mi dite che erano amici ok)
il fatto di squalifa per aver saltato la chicane è una cosa imbarazzante perchè anche proprio nel film fanno vedere come questo in caso di "lungo" veniva fatto da tutti
io all'inizio sinceramente pensavo che l'avevano squalificato per l'aiuto dei commissarri e li anche se tirato ci poteva anche stare
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Non ditemi che sono .... vecchio! Ma a vedere quelle immagini mi prende il magone. A mio avviso l'ultimo periodo di una Formula uno eroica iniziata per me i primi anni 70 quando appassionato bambino tifavo per Niki e Clay su quel bellissimo bolide rosso (Ferrari 312B3). Ora mi addormento davanti alla TV .... che brutto segno.
Ma avete visto le scene iniziali del giovanissimo Ayrton accompagnato da un bambino con un cartellone di legno con la scritta a pennarello " Brasil"? ..... smetto subito che mi sento afflitto e devastato nell'anima
ho finito di vedere adesso il dvd. erroneamente pensavo che fosse solo sottotitolato in ITA e invece c'era anche l'audio nella nostra lingua ma forse nell'errore me lo sono goduto dippiù ascoltando le loro voci originali. bè che dire, a me senna è sempre piaciuto perchè era uno dei pochi ad essere umile e forte. il giorno dell'incidente avevo 10 anni ma ricordo ancora il dolore che provai davanti alla TV
Ti capisco Alex1984 e quante analogie, mio figlio è del '84 e si chiama Alessandro, Pensa che quel 1 maggio 1994, guardava il GP con il testa il casco di Ayrton, e a distanza di tanti anni, non ha più seguito la F1.
Un grazie a MIKA
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Ti capisco Alex1984 e quante analogie, mio figlio è del '84 e si chiama Alessandro, Pensa che quel 1 maggio 1994, guardava il GP con il testa il casco di Ayrton, e a distanza di tanti anni, non ha più seguito la F1.
Un grazie a MIKA
io era già dagli ultimi anni di schumi in ferrari che nOn seguivo quasi più la F1. ormai è diventata abbastanza piatta e spesse volte mi sono addormentato mentre la guardavo. purtroppo i bei tempi almeno per me son finiti
[comunque non credo di andare troppo fuori tema, volevo proporvi quest'articolo che ho trovato sul web riguardante il rapporto Senna-Ferrari. A me ha preso molto.]
La storia di Senna in Ferrari Pubblicato da Leo Turrini Ven, 13/08/2010 - 10:54
Ho visto qua e là riferimenti vostri al rapporto tra Senna e la Ferrari. Mi fa piacere rievocarli oggi: domani, 14 agosto, sarà il ventiduesimo anniversario della scomparsa del Drake, una figura leggendaria che tanto ho amato e che ho avuto il privilegio di conoscere.
Allora, dovete sapere che Ayrton, come tutti i piloti della sua generazione, era cresciuto nel mito della Rossa. Il sentimento si era rafforzato negli anni giovanili, in parte trascorsi dal brasiliano in Italia per ragioni legate al kart. Senna era un ragazzo molto educato e di rara sensibilità: ogni Natale, una volta entrato in F1, si prendeva la briga di mandare un cartoncino d’auguri al Vecchio. E il Vecchio, tramite il figlio Piero, sempre gli rispondeva.
Un primo contatto ‘professionale’ tra le parti ci fu nel 1986. Ayrton era ancora alla Lotus. Ferrari era ancora lucido e stava pensando di ribaltare la struttura del Reparto Corse, accettando addirittura di aprire un laboratorio (la famosa ‘antenna tecnologica’) nell’odiata Inghilterra. Ma prima di assumere John Barnard, strappandolo alla McLaren con un contratto faraonico, Enzo sondò Senna. Risposta: potrei accettare se venisse con me Ducarouge. Questo Ducarouge era un altro tecnico alla moda, aveva realizzato la Lotus con sospensioni ‘attive’, una novità assoluta per l’epoca, con la quale incredibilmente Ayrton si sarebbe imposto a Montecarlo.
Non se ne fece niente, anche perché sul brasiliano era già in agguato la McLaren, in quel momento enormemente più competitiva e meglio organizzata di una Ferrari disastrata. Dunque, il treno non fa fermata: ma ripassa, lo stesso treno, nell’estate del 1990.
Qui accadde qualcosa di sublime, che rende l’idea di certe realtà e di certi personaggi. A Maranello il Vecchio era morto e il Reparto Corse era stato affidato a Cesarino Fiorio. Costui, nemico giurato nei rally di un certo Jean Todt, aveva portato in Italia Alain Prost, a sua volta nemico giurato di Senna.
Bene, anzi, male. Siamo nell’estate del 1990 e il francese, con la Rossa, sta vigorosamente contendendo il titolo alla McLaren di Ayrton. Un pomeriggio mi chiama Gola Profonda, un mio informatore ubicato nel cuore di Fiorano, e mi fa: guarda che Fiorio ha visto Senna a Londra e ha raggiunto l’accordo, hanno già firmato, nel 1991 Senna corre con noi.
Bum!!! Io penso si tratti di una balla clamorosa (ma quale individuo sano di mente poteva pensare di rimettere insieme Senna e Prost, visto che Alain aveva un contratto pluriennale con il Cavallino?) e non prendo sul serio la cosa.
Invece era vero (la mia Gola Profonda non mi ha dato mai una storta, in oltre vent’anni). Tanto vero che Prost, leader del mondiale dopo tre vittorie consecutive in Messico-Francia-Inghilterra, una mattina si piglia su e va a Torino. Da Cesare Romiti, allora numero uno del gruppo Fiat, il braccio destro e sinistro dell’Avvocato.
Il Nasone di Francia entra nell’ufficio di Cesarone e gli fa: sono qui all’insaputa di Fiorio, che considero un traditore. Lei lo sa che mentre io mi sbatto per riportare il mondiale alla Ferrari quel Fiorio lì ha ingaggiato il mio rivale, il mio nemico, il collega al quale nemmeno rivolgo la parola?
Romiti non sapeva un accidente di F1 (secondo alcuni, capiva pochino anche del resto), ma del dualismo Senna-Prost persino lui aveva sentito narrare. Così, alza la cornetta e fa un liscio e busso della maremma all’abbronzato Fiorio. Tra l’altro, Romiti aveva una opinione molto limitata, diciamo così, del capo del Reparto Corse di Maranello.
Morale: Cesarino deve telefonare ad Ayrton e annullare tutto. Senna rinnova con la McLaren, vince lui il titolo (la celebre porcata di Suzuka90) e meno di dodici mesi dopo in Ferrari non ci sono più né Fiorio (cacciato in tronco a maggio 91) né Prost (silurato nell’autunno dello stesso anno). Un capolavoro degno del governo Berlusconi, direbbe Gianfranco Fini.
Infine. Infine, se Dio vuole in Emilia comincia l’era Montezemolo. Ciuffo sapeva benissimo che con piloti come Alesi-Capelli-Berger si poteva al massimo vincere un torneo di pinnacolo nelle vicinanze di Spa Francorchamps, dunque si attrezza per avvicinare Senna. I due hanno un eccellente rapporto, ma c’è un problema: la Ferrari è un cesso Richard Ginori e ovviamente il brasiliano su una macchina che becca 3 giri (accade nel 1993, c’ero, Sud Africa, primo Gp della stagione) dal vincitore della corsa non si farà mai vedere.
Però Senna a Montezemolo e poi anche a Todt, sbarcato in Italia nell’estate del 1993, fa una promessa. Questa: quando sarete a un secondo dall’auto migliore del mondiale, io verrò da voi, perché quel secondo ce lo posso mettere io.
Frase ripetuta in una cena a ridosso di Monza, settembre 1993. L’intesa di massima era questa: Ayrton sta per andare in Williams, è sicuro che vincerà un paio di mondiali in carrozza e a fine 1995, procedendo il recupero Ferrari sulle piste, si lancerà nella grande avventura.
C’era un Muro al Tamburello di Imola, un Muro contro il quale tutto sarebbe finito, compreso il mio entusiasmo per le corse. C’era un Muro al Tamburello di Imola e però la storia si è poi realizzata comunque.