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 Chi ha ucciso gli obsoleti?
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eigi
Amministratore




Inserito il - 03/03/2011 : 20:18:49  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di eigi  Invia a eigi un messaggio AOL Invia a eigi un Messaggio Privato Aggiungi eigi alla lista amici
Che Polistil fosse l'antica Politoys, e ancora in origine APS Politoys, (e non Policar, Nazgul, che mi dici mai ) pensavo di non doverlo ricordare; la mia era ovviamente una battuta.
Divenne Polistil per fatti legali, ma anche questo è noto.

Sandro, allunga la storia dai, leggere i tuoi aneddoti è sempre un piacere e attraverso essi si capisce molto più che da mille parole.






 Regione Estero  ~ Prov.: Roma  ~ Città: roma  ~  Messaggi: 8937  ~  Membro dal: 10/05/2007  ~  Ultima visita: 01/04/2023 Torna all'inizio della Pagina

mgmidget
automodellantone



Inserito il - 03/03/2011 : 20:36:45  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di mgmidget Invia a mgmidget un Messaggio Privato Aggiungi mgmidget alla lista amici
come tutti i nonni racconto volentieri, ma qualche volta ho anche altro da fare... una moglie, un cane da paswcolare, una mamma 93n da accompaganre a concerti e riunioni di compagnucce di scuola (sic) e poi anche magari e forse lavorare... e poi non mi ricordo cosa ho raccontato o meno...
alcuni possibili e potenziali titoli
1. Il mio primo viaggio da solo a 12 anni a Torino al Museo Biscaretti per la mostra di Quattrruotine
2. I miei trescorsi slot, dalla pista Faller alla vincita del primo trofeo su piste pubbliche alla 24 con De Adamich e Crepaldi
3. Il mio incontro con Enzo Ferrari e la mia visita a Maranello (1966)
4. La scatola/espositore delle prime Onyx Indianapolis e la parcella non pagata
5. La soffitta dell'ex direttore Mkt della Mebetoys Mattel: prede e acquisizioni
6. La visita all'archivio storico Fiat per il libretto sulla 500
7. la visita al centro storico Leyland nelel campagne vicino a Birmingham
8. la visita alla Pininfarina col congresso dei Designer
9 la perdidita di una TR3 e di una 356 Dinky per amore
10. il bagno nella piscina dell'autodromo con Frank Williams e il mio soggiorno in campeggio per seguire tutti gli eventi di un gran prmio...
11. Le prime macchinine che ricordo e i ricordi acclusi
12 altre macchine e altri ricordi
appena riesco a incastrare voglia, tempo, spirito provo a raccontare






  Firma di mgmidget 
Sandro

Prov.: Milano  ~ Città: Milano  ~  Messaggi: 1210  ~  Membro dal: 07/04/2010  ~  Ultima visita: 21/01/2023 Torna all'inizio della Pagina

n/a
deleted



Inserito il - 03/03/2011 : 20:45:43  Link diretto a questa risposta Aggiungi n/a alla lista amici
Io prenoto la numero 5,la soffitta delle ex direttore Mebetoys!
Poi,piantala di definirti nonno,ecc....ma se tutti noi ancora giochiamo con i modellini,ma quando mai siamo cresciuti?!?!
@Nazgul:ignoro in quale tempo fu scritto la commedia di cui hai postato il link;tuttavia,la parte riguardante il popolo la trovo estremamente attuale.........






Modificato da - n/a in data 03/03/2011 20:51:15

Prov.: Arezzo  ~ Città: arezzo  ~  Messaggi: 170  ~  Membro dal: 18/01/2011  ~  Ultima visita: 01/04/2011 Torna all'inizio della Pagina

eigi
Amministratore




Inserito il - 03/03/2011 : 21:13:07  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di eigi  Invia a eigi un messaggio AOL Invia a eigi un Messaggio Privato Aggiungi eigi alla lista amici
Comincia con la n°1 ...
una collezione completa si sfoglia dall'inizio






  Firma di eigi 

 Regione Estero  ~ Prov.: Roma  ~ Città: roma  ~  Messaggi: 8937  ~  Membro dal: 10/05/2007  ~  Ultima visita: 01/04/2023 Torna all'inizio della Pagina

Keep-all
iperautomodellante




Inserito il - 03/03/2011 : 22:31:32  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Keep-all Invia a Keep-all un Messaggio Privato Aggiungi Keep-all alla lista amici
Sandroo! Sandroo! Sandroo! Sandroo!

Alberto






  Firma di Keep-all 
Ubi major, minor cessat
Le mie foto fatte in Croazia sono sempre QUI
Ora , ci sono anche alcuni modellini della mia collezioneQUI in scala 1:43 ed anche QUI in scala 1:24. Verranno anche gli altri, ma sono timidi.

 Regione Lazio  ~ Prov.: Roma  ~ Città: Roma  ~  Messaggi: 4859  ~  Membro dal: 27/11/2007  ~  Ultima visita: 21/11/2024 Torna all'inizio della Pagina

Keep-all
iperautomodellante




Inserito il - 03/03/2011 : 23:07:01  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Keep-all Invia a Keep-all un Messaggio Privato Aggiungi Keep-all alla lista amici
Nell'attesa....







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Ubi major, minor cessat
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Ora , ci sono anche alcuni modellini della mia collezioneQUI in scala 1:43 ed anche QUI in scala 1:24. Verranno anche gli altri, ma sono timidi.

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edicolante
Amministratore

AM Staff


Inserito il - 03/03/2011 : 23:43:17  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di edicolante Invia a edicolante un Messaggio Privato Aggiungi edicolante alla lista amici
..........caro Alberto ,
l'argomento è interessante e molto presto vorrei pronunciarmi , ma tutto quanto sta accadendo in nord Africa mi rattrista al punto di distogliere la mia mente dalle cose leggere ..






Prov.: Genova  ~ Città: sestri levante  ~  Messaggi: 3548  ~  Membro dal: 31/03/2006  ~  Ultima visita: 28/11/2020 Torna all'inizio della Pagina

dinkytoys57
automodellante



Inserito il - 04/03/2011 : 00:53:14  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dinkytoys57 Invia a dinkytoys57 un Messaggio Privato Aggiungi dinkytoys57 alla lista amici
Chi ha ucciso gli obsoleti?
Il maggiordomo no di sicuro...troppo banale e scontato.Io non vedo nessun omicidio perchè se sono obsoleti vuol dire che sono ancora vivi,malconci ma ancora respirano, hanno fatto un loro percorso e adesso hanno il loro meritato riposo nelle nostre vetrinette. Forse si intende come mai c'è stato un drastico calo di disaffezione nei confronti dei nostri amati modellini.Secondo me non c'è stato.Prima era un ramo solo: automobiline giocattolo, dal '70 in poi sono diventati due rami: 1) automobiline giocattolo economiche burago1:43, Majorette,hot wells o made in Cina, etc per bambini 2) l'avvento del modellismo adulto.Sandro citava il pionere John Day.Modellini sempre piu' perfetti e per un acquirente sempre piu esigente.Quindi l'offerta si è ampliata, migliorata e personalizzata in varie scale, nei kits nei diorami negli speciali, nei low coast ,negli edicolosi etc. Poi d'accordo con altri richiami moderni .la Tv, la playstation,i motorini le ragazzine emancipate, le varie mode effimere tipo pokemon , robot vari giapponesi, le kinder sorpresa(le colleziono anch'io solo i personaggi a fumetti e films pero' ) le figurine panini etc. che prima degli anni 70 non c'erano.






  Firma di dinkytoys57 
Da questa vita non ne usciremo vivi. (S. Benni)

Prov.: Como  ~ Città: Vercana  ~  Messaggi: 524  ~  Membro dal: 22/07/2008  ~  Ultima visita: 29/12/2015 Torna all'inizio della Pagina

mgmidget
automodellantone



Inserito il - 04/03/2011 : 01:26:57  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di mgmidget Invia a mgmidget un Messaggio Privato Aggiungi mgmidget alla lista amici
x Dinky - le figurine Panini c'erano forse prima delle macchinine o contemporaneamente (almeno nei miei ricordi), senza contare le Figurine Liebig che credo siano quelle che han dato il via al "celo celo manca". E le battaglie all'ultima figurina lanciata contro il muro con calciatori in bianco e nero colorati ad acquerello, credo ci fossero anche prima della guerra. comunque ti consiglio, se li trovi, due bei libri sulla storia dei giocattoli:
Fabio Rossi - Dizionario dei Giocattoli - Garzanti 1995 - ISBN 88-11-90445-5
Nicholas Whittaker - TOYS WERE US -a twentieth-century history of toys - Orion Books - London 2001 - ISBN 0 575 06808 6






  Firma di mgmidget 
Sandro

Prov.: Milano  ~ Città: Milano  ~  Messaggi: 1210  ~  Membro dal: 07/04/2010  ~  Ultima visita: 21/01/2023 Torna all'inizio della Pagina

mgmidget
automodellantone



Inserito il - 04/03/2011 : 01:30:01  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di mgmidget Invia a mgmidget un Messaggio Privato Aggiungi mgmidget alla lista amici
x Eigi, Keep e AlfaSe siete masochisti che diritto ho io di oppormi? Quindi soffrite come da vostro desiderio
Ricordo il profumo se non dell’alba, quasi. Avevo dodici anni. E uscivo che il portone era ancora chiuso, portineria chiusa, nessuno in giro. Due passi fino al posteggio di taxi all’angolo. Erano ancora, a Milano, verdi e nero con la cintura con la doppia riga dei colori comunali e viscontei (credo) bianco e blu. Avevo due genitori con la mente aperta, qualche zio disse incoscienti. Ma in fondo seguivano ante literam quella gran frase o verso di Lucio Dalla: “Non bisogna aver paura, ma solo stare un poco attenti”. Così avevo strappato il permesso di andare a Torino, da solo, a vedere la mostra di Quattroruotine ma con precise indicazioni. Taxi tra casa e stazione e tra stazione e Museo, prima classe in treno, aggiunte alle tipiche raccomandazioni che già sapevo di non dare retta agli sconosciuti etc etc. In tasca, oltre ai soldi necessari per le prescrizioni di cui sopra e un frugale pasto, una busta chiusa con un po’ di denaro ulteriore “se occorresse”. Così passo dopo passo partivo per il mio primo viaggio da solo, tranquillo e sereno come il cielo. In treno in un lussuoso, per me, scompartimento di velluto rosso guardavo la periferia trasformarsi in risaie e in campagna e campi coltivati, i filari giocare con le prospettive, apparire sullo sfondo uscite dalla nebbiolina le montagne. Viaggiare in treno una grande novità per me abituato a condividere il sedile posteriore con due fratelli maggiori, ovvero dovevo stare in mezzo lontano dai finestrini, e se sentivo mali odori, sorbirmi “la prima gallina che canta è quella che ha fatto l’uovo”. Mi sentivo un signore, padrone del suo destino sul ritmo inebriante della ferrovia, del cammino di ferro con un francesismo che rende meglio il mio ricordo. Con l’orario giallo, Grippaudo, controllavo (verificavo? ehehhe) che le stazioni si susseguissero nell’ordine e nei tempi dati. Santhia, mi pare, e lo stabilimento Lancia… già si respirava l’aria che mi piaceva! La Lancia era ancora un mito, non come quando circa vent’anni dopo andai a parlare di design con il responsabile dell’immagine Lancia: una tragedia, ma è un’altra storia. Poi la pianura comincio a muoversi in colline e infine Soperga, che sapevo essere ormai Torino. Il treno racchiuso tra muri e Porta Nuova. Ero arrivato. Il taxista incuriosito dal giovane cliente si era informato sul mio viaggio e sulla strada mi mostrò l’edificio del Salone dell’Automobile, ma anche gli edifici per Italia61 (aveva avuto una precognizione sul mio futuro mestiere?). La salita per l’ingresso del museo Biscaretti di Ruffìa. Una costruzione bellissima e moderna, ma non come i palazzacci delle ricostruzione, col senno di poi, aveva qualità. La riunione dei soci di Quattroruotine era il pomeriggio, la mattina era pensata per un giro nel museo. L’Alfetta 159, si staglia nel ricordo mischiata a Diatto e Itala e Balilla, il tutto in una fascinazione completa con odori un po’ stantii ma di cuoi pregiati, colori e forme inconsuete di macchine così diverse ma belle uguali a quelle che cominciavano a popolare le strade di ogni giorno come la Flaminia del “commendatore” che vedevo uscire ogni mattina dalla casa accanto e infilarsi dalla portiera posteriore quasi in piedi (non era certamente molto alto) e l’autista partiva silenzioso mentre andavo a scuola. Tutte le macchine allineate lungo le vetrate, la Mercedes F1 – ho comprato anche la cartolina – la Ballila, ma non le ricordo tutte, almeno non per nome. Un toast e un succo di frutta, massima libidine, allora non esistevano merendine e succhi con cannuccia, al bar al primo piano e ancora a passeggiare in attesa dell’inizio delle macchinine: il clou!
Qualche minuto prima era arrivato il Segretario del Club, che mi conosceva bene per le mille telefonate per ogni dubbio macchininesco sempre con risposte gentili, pazienti ed esaurienti. E finalmente via tra le vetrinette con meraviglie più meravigliose di quelle vere… Da sempre il miniaturizzato affascina. Ricordo poco dei modellini esposti ma ricordo benissimo (e spero di ricordare che fosse quella volta) Michele Conti e Oliver Manuel Sans che illustravano i loro modelli fatti tutti a mano. Mi pare una Mercedes cabriolet direi degli anni ’40 con interni in pelle, maniglie operanti, insomma perfetta. Altro che le “nostre” 1/18 #61514;, d’accordo che anche il costo era ben diverso, mi pare di ricordare fosse intorno al milione di lire (sic): un pezzo unico per qualche miliardario…
Era quasi sera. Percorso inverso, taxi treno e sana dormita tra i velluti, taxi e casa. E mille domande dai miei per vedere (e gustarsi, lo dico ora da genitore) la mia gioia e soddisfazione.

Questa è la storia come me la ricordo, forse addolcita dagli anni, ma è quella che mi tiene compagnia insieme a tutti tanti altri ricordi in qualche modo tutti belli anche se non sempre gioiosi.

P.S. Non rileggo, perdonate errori o altre ‘te sparse ;-)






Modificato da - mgmidget in data 04/03/2011 01:35:04

  Firma di mgmidget 
Sandro

Prov.: Milano  ~ Città: Milano  ~  Messaggi: 1210  ~  Membro dal: 07/04/2010  ~  Ultima visita: 21/01/2023 Torna all'inizio della Pagina

Doni
automodellante



Inserito il - 04/03/2011 : 02:00:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Doni Invia a Doni un Messaggio Privato Aggiungi Doni alla lista amici
grazie,mgmidget......bel racconto bei ricordi alla prossima storia






Modificato da - Doni in data 04/03/2011 02:09:49

 Regione Piemonte  ~ Prov.: Torino  ~ Città: Torino  ~  Messaggi: 842  ~  Membro dal: 27/05/2010  ~  Ultima visita: 27/03/2022 Torna all'inizio della Pagina

franciazzi
automodellandonissimo



Inserito il - 04/03/2011 : 02:59:51  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di franciazzi Invia a franciazzi un Messaggio Privato Aggiungi franciazzi alla lista amici
Ho letto con emozione il tuo ricordo di 50 anni fa, e con emozione sto pensando che mio figlio, il 'grande', ha adesso 12 anni.
A parte il fatto che, pur interessato alle macchinine, non si sognerebbe di chiedermi di andarsene da solo in un'altra citta' per vedere un museo di modellini, in ogni caso se ce lo mandassi sarebbe sicuramente un motivo sufficiente di divorzio da parte di sua madre (cosa che comunque e' puntualmente avvenuta, ma per altri motivi) e, molto peggio, anche un motivo sufficiente per i servizi sociali per levarmi la patria potestà....
Questo comunque, rientrando anche un po' in topic, ci fa capire che i tempi cambiano, magari lentamente e impercettibilmente, ma inesorabilmente.
Nessun istante e' uguale al precedente, e non sara' uguale a nessun momento futuro, ogni istante e' unico e tutto quello che contiene e' sempre nuovo e irripetibile. Panta rei, come direbbe Nazgul: questa e' la maledizione, ma anche l'infinita bellezza, della vita; e questo e' il motivo per cui i ricordi ci commuovono tanto profondamente: sono brandelli di un passato che abbiamo artigliato e strappato all'estinzione e all'oblio e ci portiamo dentro per sempre.
Quindi nessuno ha ucciso gli obsoleti. Semplicemente fanno parte di un mondo che non esiste piu'. Avevano un senso solo in quel mondo. E ci danno emozioni perche' ci ricordano quel mondo che ormai esiste solo dentro di noi. Guardiamo un modellino e ci ricordiamo di nostro padre che tornava dal lavoro, noi che gli saltavamo in braccio, lui che ci chiedeva com'era andata a scuola mentre un rumore di stoviglie e un profumo di cucina indicava l'imminenza della cena, poi con fare un po' misterioso e un po' complice lui che tira fuori dalla borsa un pacchetto dicendo 'ma che cosa abbiamo qui? vediamo un po', la sorpresa e la felicita' del modellino che usciva da quella scatoletta colorata, spesso gialla, i sogni mentre cominciavi a fare bruuuummmm bruuuummm... la mamma che diceva 'A tavola...' ma doveva dirlo tante volte perche' io e il mio papa' stavamo sognando insieme beati...






 Regione Lazio  ~ Prov.: Roma  ~ Città: Ardea  ~  Messaggi: 1976  ~  Membro dal: 27/12/2005  ~  Ultima visita: 16/11/2024 Torna all'inizio della Pagina

n/a
deleted



Inserito il - 04/03/2011 : 08:34:53  Link diretto a questa risposta Aggiungi n/a alla lista amici
Ciao MG, complimenti per la memoria, mi hai fatto scorrere davanti gli occhi i tuoi ricordi come in un bel film, mi associo al club dei masochisti, fammi soffrire ancora per piacere.

Dimenticavo: grazie

bye






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Do I look like a man who can be intimidated?

Prov.: Estero  ~ Città: Carn Dûm  ~  Messaggi: 340  ~  Membro dal: 14/01/2011  ~  Ultima visita: 04/11/2011 Torna all'inizio della Pagina

mgmidget
automodellantone



Inserito il - 04/03/2011 : 13:38:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di mgmidget Invia a mgmidget un Messaggio Privato Aggiungi mgmidget alla lista amici
:-) prego

Eppure si muovono. Essì le macchinine possono muoversi e correre. La prima pista Scaletrix montata sul tavolo del soggiorno. Ogni tre giri erano ferme, le spazzole ingarbugliate o qualche volo bloccavano la porsche 550 verde (chissà poi perché verde?) Ma non si badava a queste piccolezze)
e mi pare una Jaguar D di un altro colore improbabile. La mia preferita, avevo già la “predisposizione” evidentemente, era la Porsche. Le mie dita ricordano quella plastica vagamente tipo moplen nell’aprirle e richiuderle per farle funzionare di nuovo. Il mio amico Mario, quando si guastava la sua mi prometteva cifre iperboliche da pagarsi in fumetti se gli facevo ripartire la sua macchina. Cifra mai esatta e mai pagata, anzi bisogna che gli presenti il conto in questi gorni di crisi, con i relativi interessi. Era divertente la pista per noi tredicenni sfaccendati e studenti non certo “secchioni”, ottima alternativa ai pomeriggi al cinema Abanera che per pochi spiccioli ci offriva due film e caramelle morositas vendute sciolte. Era divertente ma propedeutica allo spazientimento. Non mi ricordo come avvenne la scoperta della pista Faller, ma avvenne eccome. Era piccola come scala, ergo si potevano fare tracciati molto più complessi del classico annoiante otto. La compravamo in società. Chi poteva comparva qualche pezzo, qualche macchinina e si metteva insieme. Proprietà indivisa. Tuttora. Poco a poco il tracciato diventava più complesso e le gare più avvincenti con sfide mai finite. Prima a casa sua, poi, crescendo noi e la pista trasferita da me nel box in campagna. Oramai eravamo patentati e anadrci era facile. Stesa sulla vecchia asse che era stata del plastico del trenino eravamo arrivati (forse più io che a questo ero sensibile) a creare un plastico con i box e la torre Continetal, le tribune etc del Nurburgring. Le macchinine andavano bene anche quelle dell’Aurora e Mario che aveva cominciato presto a lavorare e a viaggiare le portava dall’America. E ormai viaggiavano come schegge e la mia preferita, guarda caso, era una 911 Turbo. Uno degli ultimi acquisti, ero già con mia moglie, è stato un fantastico camioncino pulisci pista. Uno dei problemi era l’ossidazione delle lame della pista che impedivano l’alimentazione. Questo camioncino era zavorrato con due lamelle sotto come spazzaneve ed era demoltiplicato al massimo. Andava adagissimo ma con una potenza notevole che consentiva di trascinare il peso e “grattare” le vie di contatto. Spesso, specie durante l’estate, eravamo contornati da una piccola folla di spettatori bambini estasiati dallo spettacolo: ancora oggi Carla, quarantenne motomaniaca ogni volta rammenta quei giorni e il suo sguardo di bambina. Una pista mia dimenticata, d’altra parte in giugno a Monza durante le giornate delle gare per vetture storiche (quelle vere) ho trovato e comprato un sacchetto di binari, accessori vari e trasformatore… Uno dei prossimi giorni, ma con calma, la rimonterò e sarà di nuovo sfida con Mario che per una volta tralascera quelle stupide gare del Ferrari Challange.
Dopo questa fuga in avanti ritorno ai tempi passati con quella grande innovazione che sono state le piste “pubbliche”. Erano lunghe piste fisse a otto corsie costruite in resina poliestere, si pagava il “quarto d’ora”, si attaccavano i coccodrilli alla postazione assegnata, si metteva in pista la macchinina e via in derapate e accelerate. Ne avevano installata una vicino a casa, nella sede del Moto Club Milano in via Whasington. Un posto che conoscevo bene. Ora divago ma forse è buffo raccontarlo. Prima era un dopolavoro della Snia con tennis, bocciodromo, pista di schettinaggio, tavoli da pingpong, calcetti, molti alberi e verde e un bar. Il tutto gestito dal signor Attilio e dalla signora Pasquina. Che corrispondevano fisicamente esattamente ai loro nomi, chiudendo gli occhi ciascuno li può vedere. Grazie allo Zio Edmondo che lavorava alla Snia mia madre poteva portarci, me e i mie due fratelli, a giocare durante la settimana. Il sabato e la domenica no perché c’erano i dipendenti ed era affollato. Per quei vialetti giravo con la mia Studebacker rossa a pedali, dove c’erano le scale c’erano delle assi a passatoia per la carriola del signor Attilio ma anche per me, che però la portavo a mano in salita ma mi scapicollavo in discesa. Mia madre a sempre regalato anche a noi tutti maschi una bambola e io ci giocavo. Un girono che la bambola era seduta accanto a me sulla Studebacker il signor Attilio mi ha visto e mi prendeva in giro “… ma sei una bambina che gioca con le bambole…” Io ero stato incrdibilmente educato e non gli avevo risposto male tra me e me pensavo: “ma scusa io sono il papà… che c’entrano le femmine”. “Femmine” detto con tono vagamente spregiativo è il termine usato dai bambini quando ancora non sanno… Sul campo di schettinaggio correvano Mercury e Dinky Toys (una, la Cooper Bristol), avevo fatto anche una fotografia che da qualche parte ho, in bianco e nero formato 6x3 credo. In via Whasington arrivavo con la mia Lotus 40 della Cox comprata da Baccinetti in corso Genova, dal Gianni (l’articolo davanti al nome proprio era essenziale alla faccia della grammatica). Il suo negozio in corso Vercelli era stato uno dei mie primi spacciatori di macchinine, ma questo lo lascio ad un altro racconto su questo tema( Cagnoni grande, Cagnoni piccolo e Baccinetti). Il Gianni aveva montato una grande pista Scaletrix nel suo negozio e lì ci trovavamo in torma ragazzini più o meno brufolosi a giocare e a correre, lì compravamo la o le macchinine in scatola di montaggio e ci perdevamo in chiacchiere infinite. Così quando aprì via Whasington eravamo già pronti. Avevo, con fatica e risparmi, comprato una Lotus 40 della Cox 1/24, telaio e ruote in magnesio, motore Mabuchi sidewinder (ovvero con l’asse motore parallelo a quello delle ruote), verde con le strisce gialle del “Team Lotus” e il nome “Jim Clark” sulle fiancate. Bellissima! Sostituiva una Chapparal con uno scadente telaio in ottone stampato sempre in scala 1/24 che sarà poi riciclato, il telaio, sotto una Lancia Ferrari 1/32 sbaragliando nella categoria di quella scala.


fine prima puntata






Modificato da - mgmidget in data 04/03/2011 13:38:53

  Firma di mgmidget 
Sandro

Prov.: Milano  ~ Città: Milano  ~  Messaggi: 1210  ~  Membro dal: 07/04/2010  ~  Ultima visita: 21/01/2023 Torna all'inizio della Pagina

mgmidget
automodellantone



Inserito il - 04/03/2011 : 13:41:23  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di mgmidget Invia a mgmidget un Messaggio Privato Aggiungi mgmidget alla lista amici
x Nazgul
Il masochista disse al sadico "frustami" e il sadico rispose "no" ma come vedi sopra sono un pessimo sadico...






  Firma di mgmidget 
Sandro

Prov.: Milano  ~ Città: Milano  ~  Messaggi: 1210  ~  Membro dal: 07/04/2010  ~  Ultima visita: 21/01/2023 Torna all'inizio della Pagina

Doni
automodellante



Inserito il - 04/03/2011 : 16:50:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Doni Invia a Doni un Messaggio Privato Aggiungi Doni alla lista amici
grazie come sempre mgmidget.....sempre bello leggere i tuoi racconti e come rivivere quei momenti.........alla prossima

ciao ciao






 Regione Piemonte  ~ Prov.: Torino  ~ Città: Torino  ~  Messaggi: 842  ~  Membro dal: 27/05/2010  ~  Ultima visita: 27/03/2022 Torna all'inizio della Pagina

Keep-all
iperautomodellante




Inserito il - 04/03/2011 : 17:34:43  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Keep-all Invia a Keep-all un Messaggio Privato Aggiungi Keep-all alla lista amici
Grazie Sandro, grazie anche ad Antonio.

Ognuno, con i suoi ricordi, fa rivivere quello degli altri, accende un flash di circostanze, situazioni che sembravano svanite. Ed è piacevole vedere i vostri ricordi come un film, insieme ai miei, ridestati dalla mia mente, spesso vacillante.
Ed è il gioco, la pista elettrica, la macchinetta regalata, le bambole (anch'io da piccolo mi feci comprare una volta degli accessori per "femmine" ), che accomuna le memorie del nostro passato fanciullesco.
E così il tempo trascorre meglio, anche per poco, senza che nessuno ci possa togliere il bello che è dentro di noi.

Chi ha ucciso gli obsoleti?
Ma credo proprio che con i nostri ricordi e la nostra passione, siano ben vivi e vegeti, altro che morti.....

Alberto






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n/a
deleted



Inserito il - 04/03/2011 : 18:15:09  Link diretto a questa risposta Aggiungi n/a alla lista amici
@ Alberto(keep-all):interessante il video che hai postato;ricordo di aver posseduto l'auto di Stanlio e Ollio con movimento (si chiama mistery?) simile a quella del video a 1:02
@Sandro (mgmidget):finalmente sono a casa,posso gustarmi il tuo racconto che avevo intravisto stamani ma il tempo era tiranno.
Io possedevo la pista Policar,la Scaletrix ne vedevo la pubblicita' ogni tanto nelle pagine di Topolino;la pista Faller no,non la conoscevo:è tuo l'esemplare fotografato?
Ripeto un po' quello che ha detto FRANCIAZZI,per me sarebbe impossibile mandare solo oggi mio figlio 13enne;se non ci sono maleintenzionati ci sono pronti i servizi sociali;indubbiamente tu sei stato fortunato ad avere genitori cosi aperti.Mi associo con KEEP-ALL,mi fai tornare in mente piccoli particolari che adesso acquistano un'altro sapore;in questo momento ho nel naso l'odore di olio bruciato che emanavano le auto della pista quando le fermavo con la mano sull' anteriore premendo un po':si alzava l'asse posteriore di quel tanto necessario per farlo slittare ed io mi divertivo a dare tutto gas!!!
Ricordo anche l'automobile a pedali:era un maggiolino (ma all'epoca si diceva Volkswagen,come se il modello e la marca fossero la stessa cosa) rosso con i coprimozzi bianchi.Io ne ero affascinato ma volarono via quasi subito;non ricordo chi la produceva,se qualcuno ha notizie...
Una domanda,cos'è l'orario Grippaudo?
Aspetto con ansia il momento della puntata numero 5,sai che io adoro le Mebetoys;ma fai con calma piu' lunga è l'attesa piu' piacevole è la festa!(siamo masochisti,l'hai detto pure tu!)
Grazie mille per queste parole che nella mia mente si cristallizano in immagini!
Ciao,
Leo.






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mgmidget
automodellantone



Inserito il - 04/03/2011 : 19:44:04  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di mgmidget Invia a mgmidget un Messaggio Privato Aggiungi mgmidget alla lista amici
Grazie a voi, condividere la vita è in fondo il segreto dell'eternità... nulla si crea nulla si distrugge, solo passa di mano
Sull'importanza dei giocattoli un episodio. Col mio bimbo che aveva sei sette anni eravamo a sciare all'estero, senza mia moglie che doveva lavorare (beh uno in famiglia ci voleva no?). Una sera in albergo si è messo a giocare per ore con un bambino indiano che parlava inglese, ma non importava, si capivano benissimo attraverso Lego e Playmobil...
- Devo ammettere ci ho avuto fortuna con i genitori ed è per quello che spupazzare la efficentissima mamma 93enne (ha guidato fino a 91,ma col cambio automatico), seppur palloso è quanto meno doveroso. Poi qualche volta è pure piacevole. Ieri sera l'ho accompagnata con una sua compagna ad un concerto per i cento anni del loro liceo ed è stato davvero un concerto piacevole bello e interessante con due concertisti (padre e figlia) al violino e alla chitarra.
- Sull'indipendenza dei figli bisogna amministrarsi le ansie e le paure, e siccome, come dice il saggio psico, quel che si intoietta si proietta anche noi, mia moglie e io, abbiamo sempre cercato di assecondare l'innato senso di indipendenza del nostro bambino ( come credo di qualunque bambino). A 4/5 anni, al mare, aveva voluto uscire da solo. Il percorso stabilito e consentito era stato il giro dell'albergo, date le regole, mentre noi lo seguivamo attraverso i cespugli da dentro senza perderlo di vista un momento, lui si è fatto il suo giro ed è tornato soddisfatto e sicuro. Quando alle medie in Inghilterra con la scuola mi ha detto al telefono che quel pomeriggio era tornato in centro (di Exeter per fortuna, non di Londra) da solo e si era fatto cambiare uan maglietta troppo grande mi ha tranquillizzato. Se era riuscito a cavarsela con un commesso inglese, categoria generalmente non così ben disposta con i forestieri, voleva dire che sarebbe riuscito a cavarsela in qualsiasi situazione o quasi A 14 anni era andato a Boston da solo da amici, tornando non aveva potuto portarsi come bagaglio a mano i nuovi bastoni da hockey (il suo sport) e aveva dovuto mandarli in stiva dopo il check in. Appena Roma in transito ha chiamato (prima che noi) una nostra amica che lavora al lost&found di Linate dicendole che se fossero arrivati dei bastoni... erano i suoi e che lui sarebbe arrivato di lì a poco. Finito il liceo mia moglie e io siamo partiti in vacanza al di là dell'oceano senza sapere ancora a che facoltà si sarebbe iscritto. Ne avevamo parlato e discettato, ma senza alcuna decisione (anche se avevo la mia preferenza,come è ovvio, ma non esplicitata). Sulla spiaggia abbiamo ricevuto un SMS "fatto i test a Urbanistica, arrivato 11mo su 200 mi sono iscritto" Cosa che non poteva essere più gradita a me... stessa mia scuola ma binaroi contigui e paralleli, senza incroci. Che potevo sperare di più? E ormai si laurea. Insomma l'investimento pagato in ansie e paure represse è poi ripagato con interssi che farebbero felice anche lo Zio Paperone barksiano
- importanti vero gli odori e i profrumi? Un senso che nella nostra civiltà è molto trascurato (non è ovviamente un caso, ma non discettiamone qui che sarebbe così out topic da andare in orbita)
- la Faller non è la mia, è in campagna e la scatola non è così in ordine con tutto quello che ha vissuto ma è uguale ed è una foto presa in rete
- la mia Studebacker in lamiera era una "Giordani" a cui erano stati applicati delle strisce imbottite sui paraurti per poter circolare anche entro le mura domestiche...
- Volkswagen era il Maggiolino per antonomasia, era l'unico modello, almeno fino all'apparizione della sfortunata 1500 e io ancora se dico Volkswagen mi riferisco a quello... che è stata la mia prima macchina, ancora a 6 volt che partiva solo ogni tanto
x Leo
- Non avere troppe aspettative sulla Mebetoys, è storia recente ('85/86) e abbastanza scarna
buona serata e ancora grazie






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Sandro

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Inserito il - 05/03/2011 : 12:35:20  Link diretto a questa risposta Aggiungi n/a alla lista amici
@Sandro:non ti preoccupare,come dice il proverbio,chi si contenta gode;inoltre nei meta' anni 80 ero rapito da affascinanti scoperte (che invenzione la gnocc@!),percio' potro' fare luce sul questo periodo del modellismo.Ammetto di non avere la tua serenita' nell'affrontare la vita:il permesso di andare in giro da solo a mio figlio l'ho dato a 10 anni,a piedi nel centro del paese (abito in una frazione);in lui ho fiducia,non l'ho su tanta gente che c'è in giro.Giordani......adesso ricordo che faceva le auto a pedali,ma non sono certo che la mia fosse di quella marca.
Ciao,
Leo.






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