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Sul penultimo numero di Ruoteclassiche l'editoriale( leggibile al link sottostante) ha suscitato parecchie polemiche : in una onesta quanto pungente dinamiche sui motivi reali che hanno portato la Fiat ad precipitare i livelli di oggi, c'è un passo dedicato alla Ritmo, e finalmente qualcuno esce dal coro dei consensi preconfezionati e critica la Ritmo , che non era certo l'auto con carisma tale da poter sostituire la 128 e a confrontarsi con la Golf.
La "128" fu un successo clamoroso in Italia e all'estero (oltre tre milioni gli esemplari costruiti); costituì il nerbo dei parchi auto delle flotte aziendali e delle grandi società di noleggio, che proprio negli anni Settanta si andavano affermando anche in Italia. Quando uscì, nel 1969, divenne il punto di riferimento dell'industria automobilistica europea nella sua categoria, il modello leader che tutti gli altri sarebbero stati costretti a inseguire. Ruolo che la "Ritmo" (1978) non seppe mantenere. Noi appassionati, che abbiamo sviluppato un sesto senso per l'automobile, capimmo al volo che la "Ritmo", macchina onesta ma sostanzialmente una "128" ricarrozzata senza eleganza, non aveva le credenziali per confrontarsi con la "Golf". Possibile che a nessuno degli alti dirigenti Fiat, invitati a prendere visione del prototipo, fosse venuto qualche dubbio? La "Ritmo" chiuse la sua carriera nel 1988 con due milioni di esemplari, lasciando ampi spazi alla concorrenza
E poi a seguire con Tipo, Brava ed eredi : con la Ritmo è iniziata la decadenza della Fiat nel settore medio, segmento che al pari di quello delle utilitarie , è di fondamentale importanza per una casa europea , decadenza che l'ha portata da essere leader assoluto, sia come vendite, sia come innovazione tecnica ai tempi della 128, a un insignificante percentuale a una cifra ai giorni d'oggi... ( tra la'ltro nel segmento medio FIat ha abbandonato la nicchia delle SW, che non sarà più di moda come anni fà, ma fa sempe numeri discreti..)
Modificato da - 512s in Data 02/02/2011 17:16:44
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Quell' articolo l'ho letto anche io su Ruoteclassiche e mi è piaciuto moltissimo. La cosa che mi ha colpito di più è stata la passione, la franchezza, la verità che il direttore di Ruoteclassiche ha centrato in pieno.
Riguardo alla Ritmo (almeno dal punto di vista dell'estetica) ai miei occhi appare piuttosto bruttina, senza fascino. Molto meglio la 128 (parlo dal punto di vista estetico ). Non sapevo che la Ritmo avesse un coro di consensi preconfezionati....
A proposito sul numero di Febbraio, uscito stamattina, c'è uno spazio dedicato ai lettori che rispondono all' articolo del direttore.
OT: Per gli alfisti ( e non ) ci sono sul numero di Febbraio ben tre servizi sull' Alfa Romeo..
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Personalmente grossi consensi dati alla Ritmo non li ho mai percepiti, men che meno un coro; certo, visto quel che è venuto dopo, tutto sommato non era male, e questo forse è peggio ancora.
L'articolo del quale linki l'indirizzo è molto bello e a mio modesto parere dovrebbero leggerlo (e rileggerlo) tutti coloro i quali giustificano i nuovi modelli secondo una logica di pseudo-marketing, di economie di scala, di joint-venture, e tutte 'ste menate varie.
Il succo vero è che se mancano le idee e il cuore per metterle in pratica si potranno fare tutte le strategie e le magie che i Marchionne del momento si vorranno inventare, ma "le belle macchine da vendere" non le vedremo più.
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Non credo che sia la Ritmo la pietra di paragone per identificare il crollo FIAT nel corso degli anni. Ai tempi era considerata una ottima alternativa alla Golf. Ritengo che la "decadenza" FIAT sia giunta con modelli come la Duna o la Tempra, fallimenti totali dal design insignificante e dalla dubbia affidabilità, per non parlare della più recente Stilo, o dei vergognosi restyling della Punto classic o Punto evo.
I modelli belli la FIAT li sa ancora fare, vedi 500. Ci vuole solo un pò di coraggio e abbandonare il cosidetto family feeling.
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...... ho avuto 4 ritmo in allestimenti e motorizzazioni diverse con l'ultima una diesel cl ( 4 fari ) del 1983 in due anni e 5 mesi , ho percorso 126000 km senza problemi e senza affumicare chi mi stava dietro a differenza dei proprietari di Golf . L 'auto era comoda e spaziosa e molto più versatile della Golf e della sua progenitrice la 128 , forse più elegante , ma più classica e fuori moda ( allora imperavano le due volumi 5 porte ( francesi docet !!!) Come criticare un auto che si poteva caricare come un mulo , motorizzata con motori robusti e parca nei consumi con spazi interni enormi (rispetto la concorrenza vedi Golf, Horizon,R14,ecc . ) ?? Certo l' alfasud era molto meglio , ma durava molto meno ..... L'ultima serie ed i suoi due restilyng , erano molto aggraziate nell'aspetto ( seppur meno originali della prima serie ) e non avevano nulla ad invidiare alla golf ( dove dietro si stava scomodi in 2 e caricare bagagli un optional ..) Dite che oggi il gruppo fiat non costruisce auto valide ? Ma avete mai guidato una Yaris ? una fox ? una micra ? ana modus ( e la sua gemella note ) ? Cosa hanno in più di una grande punto ? La vera rovina delle auto italiane sono gli italiani , che con la loro spiccata esterofila ( che ottenebra la menti ) , sono i più grandi denigratori delle auto italiane ( i più senza mai esserci saliti sopra ....).
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Nota:
Inserito il - 03/02/2011 : 09:39:35
Claudio, attribuire al mercato le colpe dell'insuccesso di un prodotto è l'antitesi del marketing. Il peggio è che le tue teorie, per anni, sono state condivise dai dirigenti torinesi. Cosa aveva in meno la Ritmo rispetto alla Golf? Semplice: salendo a bordo della tedesca, sembrava di entrare in un'auto di categoria superiore. Così come oggi, nella Yaris di mia moglie, percepisco una qualità superiore rispetto a quella della GPunto che ho recentemente avuto occasione di provare. Con questo, non voglio indiscriminatamente gettare letame sulla produzione automobilistica nazionale. Oltre alla già citata 500, la Panda mi sembra un'auto oggettivamente indovinata. Non credo, però, che sia colpa della presunta esterofilia dell'automobilista italiano se le vetture nostrane sono spesso e volentieri agli ultimi posti nelle classifiche di soddisfazione del cliente, da noi come all'estero. Compresi quei mercati (i.e. il Regno Unito) dove manca un costruttore nazionale interessato a condizionare tali indagini. A prescindere dalle esperienze personali, che rispetto ai grandi numeri contano zero.
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Inserito il - 03/02/2011 : 11:04:44
Il bello della carta è che si lascia scrivere. Quindi approfitto. A me non sembra che quanto scritto da Quattroruote corrisponda al vero al 100%. E diciamo che questo mensile non ha mai brillato per competenza specialmente negli ultimi anni. E’ facile racimolare notiziole qua e là e buttar giù un articolo e Ruoteclassiche segue a ruota con i suoi articoli scopiazzati a piene mani dai vecchi 4ruote degli anni 50 o 60. Innanzi tutto non era una 128 ricarrozzata anche se aveva il motore che derivava dal 1116 ma non era lo stesso. In secondo luogo come linea era piuttosto innovativa con i suoi 2 volumi ed i paraurti incorporati come la Renault 5. E forse proprio per questo lasciò un po’ interdetti gli italiani. Senz’altro più bella e più comoda della 128 che sostituiva. E poi tanto male non doveva essere visto che sono stati prodotti più di 2 milioni di esemplari in due serie ed in svariatissimi tipi di motori e carrozzerie, non ultima la famosa 130 TC , preceduta dalla 105 TC e dalla 125 TC, il tutto in quasi 10 anni. Fu prodotta anche in Spagna dalla Seat che continuò a produrla anche dopo il divorzio con la Fiat, credo che tutti gli appassionati si ricorderanno della Ronda. D’accordo, a chi saliva su una Golf sembrava di essere su una macchina di classe superiore ma questo riguardava anche i costi di acquisto e di manutenzione. O non è così? La Ritmo non brillava per qualità di carrozzeria né per i rivestimenti dove la plastica imperava ma non era l’unica sul mercato ad abbondare nelle plastiche, magari di qualità superiore ma sempre plastiche. Se non sbaglio stava per essere votata auto dell’anno ma di questo non sono sicuro però mi sembra di sì. Ho conosciuto diverse persone che l’hanno avuta, pure nella mia ditta ne avevano due ed il giudizio di tutti era positivo. Vox populi vox Dei. Tutti i motori anche se certe volte poco potenti erano affidabili e di facile manutenzione. Tra l’altro non dimentichiamoci che fu usata anche in campo sportivo. Quindi non credo che edicolante abbia tutti ‘sti torti . Voi che scrivete contro, oltre ad aver letto in merito, l’avete avuta? L’avete guidata? La nomea della Fiat non gronda qualità, son d’accordo ma ogni tanto qualche cosa di buono faceva . Per Bravo, Brava e Tipo è un’altra storia.
Bye
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Suvvia, siamo onesti; io son cresciuto sulle FIAT, e sulle italiane in genere, delle quali sono un accanito sostenitore; al tempo della Ritmo viaggiavo in 1100R blu con interni rossi e di lì a poco il mio appassionato padre coronò il sogno di una vita, il biscione (seppur in versione "terrone" ) con un' Alfasud TI, beige cuma metallizato (si, quella d'oro come "Goldfinger" ); vettura favolosa, meccanicamente superiore, ma affetta da ... metal fatigue precoce!! E la mia storia con le italiane è proseguita per decenni in modo più che soddisfacente. Ma la Ritmo non fu un modello azzeccato, al massimo potremmo definirlo un onesto mezzo di locomozione con alcuni pregi, ma nessun acuto. Uscì quattro anni dopo la Golf e non scalfì minimamente l'immagine e il mercato di quella che fu la vettura che salvò la VW dal tracollo, anzi, se possibile, ne incrementò il "valore". Il fatto che ne siano stati prodotti 2 milioni di pezzi in 10 anni forse indica proprio che non è andata alla grande visto che di Tipo, che non è certo ricordata come una buona FIAT (anche se non è del tutto vero), in 7 anni ne sono stati prodotti 1,9 milioni di pezzi.
Ho avuto personalmente la sua "successora", la Tipo, 1.6DGT: una vettura che, al pari della R14 (ricordate?), sembrava una macchina "magica" per quanto spazio e confort restituiva ai passeggeri; e il piacere di guidarla, come è nella filosofia generale delle auto italiane da sempre, era elevato ... ma per carità di d i o!! Quanto penare m'ha fatto!! Questo "il popolo automobilistico", ad un certo punto, non lo ha più accettato, non ha più barattato il piacere di guidare una macchina con la serenità di avere una macchina; e oggi, che c'è chi è riuscito a combinare entrambi i valori, è ancora più duro andare avanti.
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Io ho posseduto negli anni '80 prima una Ritmo 1700 D CL, poi una Golf 1500 GLS Cabrio, in seguito auto di categoria e motori diversi, sia itaiane che straniere. Ultimamente in famiglia abbiamo avuto una Toyota Yaris 1.0 e guido ad oggi una Honda Jazz 1.2. A livello di motore non trovo giusto fare un paragone tra una Ritmo diesel e una Golf a benzina. Posso certamente dire che la Ritmo era veramente un mulo, instancabile e tosta. Grande capienza all'interno, di ogni tipo. Non aveva il mobiletto centrale divisorio, la plancia essenziale, anche se con un bell'appoggio di oggetti. Sedili abbastanza duri, ma i viaggi erano accettabili. Il concetto negativo della Ritmo era che tutta la macchina era molto spartana: motore rumorosissimo, da non riuscire ad ascoltare la musica alle velocità da autostrada, assemblaggio scarso, sportelli che bisognava sbattere fortissimo, rifiniture appena accettabili, plastiche dure che d'inverno diventavano scricchiolii fastidiosissimi. Sullo sconnesso diventava veramente un carretto. Riguardo alla manutenzione, era una Fiat, quindi accessori e ricambi con prezzi sicuramente più bassi rispetto ad una qualsiasi auto straniera ed anche alle altre italiane come Lancia e Alfa Romeo. E' sempre andata bene, fino a quando me l'hanno rubata.....
La Golf cabrio era, in confronto, un gioiello. Macchina solida, pesante e rinforzata con barre trasverse, essendo una cabriolet. Dopo altre 9 anni di uso a percorso misto, era rimasta silenziosa, e parliamo di un cabriolet. Sportelli che si chiudevano con un dito, veramente morbidi, assemblaggio perfetto, ben rifinita all'interno con un cruscotto "pieno", plastiche robuste e morbide. I sedili, invece, erano duri, tedeschi, ma accettbili per viaggiare. Come cabriolet, il portabagali era naturalmente piccolo, ma i posti comodi. La capote era costruita in 5 strati, perfettamente imbottita e a tenuta di aria e acqua. Il motore per essere un 1500, era lento sia perchè l'auto era pesante, sia perchè non era brillante come un motore Fiat. In 9 anni non mi ha mai dato problemi, solo normale manutenzione. I ricambi erano costosi ed ovviamente anche la manodopera delle officine VW. La Golf cabrio ebbe un discreto successo rispetto alla concorrente Fiat Cabrio (ricordate la bicolore "Palinuro"?), proprio per i motivi suddetti, anche se un motore Fiat l'avrei sempre preferito. E' sempre andata bene la mia "Open Car", fino a quando me l'hanno rubata.....pure lei!
L'Honda Jazz che ho ora, è, a mio parere, una buona macchina, con buone prestazioni, buone rifiniture ed assemblaggio delle parti, cosa che non ho trovato nella Fiat Punto. Per questo motivo, 4 anni fa, scelsi di acquistare la Jazz.
Alberto
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Ubi major, minor cessat Le mie foto fatte in Croazia sono sempre QUI Ora , ci sono anche alcuni modellini della mia collezioneQUI in scala 1:43 ed anche QUI in scala 1:24. Verranno anche gli altri, ma sono timidi.
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Ho letto anch'io quell'articolo su Ruoteclassiche: non poso esprimere pareri su questa autorevole rivista dato che la leggo da soli nove anni, ma posso dire la mia su Quattroruote. Concordo sul fatto che nell'ultimo decennio sia qualitativamente peggiorata, ossia un presepe di pagine dedicate agli spazi pubblicitari e prove su strada molto striminzite. sia per le auto nazionali che per quelle straniere.
Ho posseduto una Lancia e 4 fiat, di cui due ancora in servizio, e ne ho guidate una infinità, Ritmo inlusa per la precisione una D CL 3°serie. Come ha detto qualche amico di forum, la seconda metà degli anni '70 era caratterizzata dall'enorme diffusione di berline a 2 volumi a 3/5 porte e la Fiat non doveva essere da meno per ovvie ragioni di mercato. La Ritmo proprio bella non era (la Regata era, a mio parere, più aggraziata) ma se andiamo a vedere la concorrenza di allora le varie Alfasud, R14, Simca Horizon, Volvo 345, Lancia Delta,Citroen GS, VW Golf Ià serie...non erano proprio da concorso d'eleganza. In effetti la media italiana mutuava si gli organi meccanici della 128, ma il pianale era interamente nuovo. La Tipo, la mia prima auto, era più spaziosa dell'antenata, ma la sostanza era più o meno la stessa. Il suo 1372cc era molto fiacco, pur non ricercando le alte prestazioni, ma indubbiamente era un mulo. Stesso discorso dicasi per la Croma 2.0 i.e. che ebbi in seguito. Anche la k 2.0 20v era una valida ammiraglia, forse con scarso appeal e con finiture non eccellenti ma quanto a silenziosità, confort e affidabilità non era inferiore alle sue concorrenti dell'epoca. Non sono contro le Case straniere, artefici peraltro di ottime vetture ( Audi e BMW in primis, a mio parere), ma se da un lato le italiane peccano nelle rifiniture ( e le francesi non sono da meno) è anche vero che negli ultimi due lustri abbiamo assistito ad una serie di scelte di marketing errate, pensionamenti inopportuni e sparizioni di interi segmenti automobilistici.Premettendo la mia ignoranza in termini di marketing, in casa Alfa trovo inutile la realizzazione di un SUV, penserei piuttosto ad una erede della 166 e ad un modello intermedio tra quest'ultima e la 159, insomma una erede dell'Alfa 90 per intenderci. In casa Fiat, occorrerebbe una erede della 600 ormai a fine carriera e coi canoni odierni in termini di sicurezza un pò sorpassata e colmare il vuoto lasciato dalla Marea. La probabile Freemont non sarebbe una cattiva idea, ma le affiancherei anche una versione berlina. Occorre inoltre una nuova Fiat idea più spaziosa dell'attuale e un nuovo Ulysse. Per la Lancia, occore un riassetto di quasi tutta la gamma: una nuova ammiraglia che rinverdisca il successo della Thema e un modello intermedio tra questa e la Delta.
Saluti.
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Inserito il - 03/02/2011 : 14:01:09
eigi ha scritto:
Suvvia, siamo onesti; io son cresciuto sulle FIAT, e sulle italiane in genere, delle quali sono un accanito sostenitore; al tempo della Ritmo viaggiavo in 1100R blu con interni rossi e di lì a poco il mio appassionato padre coronò il sogno di una vita, il biscione (seppur in versione "terrone" ) con un' Alfasud TI, beige cuma metallizato (si, quella d'oro come "Goldfinger" ); vettura favolosa, meccanicamente superiore, ma affetta da ... metal fatigue precoce!! E la mia storia con le italiane è proseguita per decenni in modo più che soddisfacente. Ma la Ritmo non fu un modello azzeccato, al massimo potremmo definirlo un onesto mezzo di locomozione con alcuni pregi, ma nessun acuto. Uscì quattro anni dopo la Golf e non scalfì minimamente l'immagine e il mercato di quella che fu la vettura che salvò la VW dal tracollo, anzi, se possibile, ne incrementò il "valore". Il fatto che ne siano stati prodotti 2 milioni di pezzi in 10 anni forse indica proprio che non è andata alla grande visto che di Tipo, che non è certo ricordata come una buona FIAT (anche se non è del tutto vero), in 7 anni ne sono stati prodotti 1,9 milioni di pezzi.
Ho avuto personalmente la sua "successora", la Tipo, 1.6DGT: una vettura che, al pari della R14 (ricordate?), sembrava una macchina "magica" per quanto spazio e confort restituiva ai passeggeri; e il piacere di guidarla, come è nella filosofia generale delle auto italiane da sempre, era elevato ... ma per carità di d i o!! Quanto penare m'ha fatto!! Questo "il popolo automobilistico", ad un certo punto, non lo ha più accettato, non ha più barattato il piacere di guidare una macchina con la serenità di avere una macchina; e oggi, che c'è chi è riuscito a combinare entrambi i valori, è ancora più duro andare avanti.
Scusami, non me ne volere ma non ha molto senso paragonare una macchina nata nel 1978 con la tecnologia del '78 con una nata nel 1988 e quindi realizzata con l'esperienza fatta su quella che l'ha preceduta, appunto la Ritmo. Ti pare? Alla Fiat saranno pasticcioni ma qualche cosa avranno imparato in 10 anni di "Strada", no? La Tipo per esempio aveva la carrozzeria zincata .... cosa che avrebbero dovuto fare da tempo sulle Alfa che andavano marce.. Tra l'altro l'Alfa Sud è stata, ahimè, figlia degli scioperi ed ora la nemesi .... Marchionne l'ha vendicata mettendo in ginocchio i sindacati. Poi se vogliamo a tutti i costi "farla sul tetto" della Ritmo, ebbene facciamola pure ... ci siamo dimenticati che in inglese, mi sembra, voglia dire "CICLO MESTRUALE" e così abbiamo fatto quadrare il cerchio.
Tra l'altro non credo che in Italia le vendite della Golf, senz'altro migliore abbiano superato le vendite della Ritmo. Non tutti potevano permettersi una Golf mentre molti una Ritmo sì.
p.s. Cerrrrto che ricordo la R14, apoteosi della plastica e successo zero, la 1.2cc con prestazioni da escargot, per restare in Francia .
Bye
Modificato da - n/a in data 03/02/2011 14:06:01
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il mi cognato dopo anni di alfa e fiat dopo l'esperienza con una g. punto 1.3 multijet del 2006 è passato ad una coreana ,la kia Venga. e non aggiungo altro,anzi si' hanno anche una nuova panda del 2004. lui mi ha detto che MAI avrebbe pensato di passare ad un'auto straniera e per giunta coreana dopo tutti questi anni.
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Leggete bene quell'editoriale...non si critica (solo) la ritmo ma la scellerata politica di fiat di non sostituire modelli di successo e di lasciare segmenti di mercato agli "odiati" stranieri:
vi porto qualche esempio: (per gruppo intendo alfa, fiat e lancia)
l'unica station wagon nell'intero gruppo è la 159
l'unica berlina 3 volumi è la 159
l'unico suv è il sedici
non vi sono segmento c 3 porte
non vi sono monovolumi tipo c.max, scenic e picasso (multipla è fuori produzione)
non vi sono motori 6 cilindri
non vi sono spider e coupè (brera e spider sono fuori produzione)
non vi sono cabrio (500c non è una cabrio)
non vi sono ammiraglie
...se un cliente vuole una di queste tipologie di auto deve per forza rivolgersi agli stranieri...
per ora l'unica cosa in cui fiat per ora tiene il passo degli avversari è il segmento a e b (che ha una redditività sulla singola vettura bassissima) ed è leader nel metano (chiodi che dopo la fine degli incentivi non vuole nessuno)
ciao ciao
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leggete anche ruoteclassiche di febbraio che editoriale ha e guardate la gamma fiat c'è proprio una foto negli anni60/70 poi capiremo il perche' siamo dove siamo.
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Il mio non è un messaggio "contro": non è contro la FIAT e contro la Ritmo (acqua passata) ma al contrario è il messaggio di un appassionato di auto, e di auto Italiane in primis, che è amareggiato da quello che vede succedere da anni ai suoi amati marchi nazionali.
Questa amarezza, a volte, si ripercuote negativamente anche sull'analisi, a posteriori, di vetture del passato ma sempre, comunque, cerco di essere obiettivo.
Non ho mai sopportato gli esterofili così come i denigratori aprioristici per "comunanza politica", che buona parte di colpa hanno per le male vendite del gruppo ma, allo stesso tempo, non concordo con chi difende i prodotti del gruppo con le stesse armi.
Nel '60 si poteva fare il discorso di vendere le 600 solo in Italia, già negli anni '80 vendere 2 milioni di Ritmo solo in Italia mentre VW vendeva Golf in Europa significava stare indietro; oggi si deve vendere nel mondo, altrimenti sei morto (e non puoi neanche più contare sui 2 milioni di pezzi venduti a casa tua!!).
E devi offrire una gamma completa, che appaghi l'occhio e che restituisca sostanza e che, soprattutto, riporti alla luce dopo anni d'oblio l'orgoglio del prodotto automobilistico italiano, fatto di eleganza e sportività, cioè di Italian Style, quello, per intenderci, che non c'è nella "nuova ammiraglia FIAT" (leggi Dodge Journey).
Dove sta la FIAT? Nella Panda, o nella Punto Evo che perde posizioni di mercato mese dopo mese? E gli altri segmenti? E Lancia dov'è, nella Delta forse? E l'Alfa Romeo, seconda solo al Cavallino Rampante nell'immaginario sportivo collettivo mondiale, dov'è andata dopo la 156 e la 147?
Quale pensi che sia il motivo principale per il quale io sono possessore di una Toyota Verso; credi sia un esterofilo? Se ci fosse stata una FIAT o, meglio ancora, un'Alfa Romeo "Verso" , non avrei avuto dubbi, te l'assicuro (sono felice della scelta che ho fatto, mai posseduto vettura più affidabile ... ma sapessi che noia!!).
Insomma, il tutto era per dire che non ho mai pensato che la Ritmo sia stata una vettura sul cui tetto bisogna "farla a tutti i costi" ma neanche che se non la si osanna è perchè si attraversa un periodico sconvolgimento cellulare correlato a produzione ormonale
ps - l'Alfasud non marciva perchè gli operai facevano sciopero
Ciao ...
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Inserito il - 03/02/2011 : 19:02:28
eigi ha scritto:
Nazgul ... da te () questa risposta mi sorprende.
Il mio non è un messaggio "contro": non è contro la FIAT e contro la Ritmo (acqua passata) ma al contrario è il messaggio di un appassionato di auto, e di auto Italiane in primis, che è amareggiato da quello che vede succedere da anni ai suoi amati marchi nazionali.
Questa amarezza, a volte, si ripercuote negativamente anche sull'analisi, a posteriori, di vetture del passato ma sempre, comunque, cerco di essere obiettivo.
Non ho mai sopportato gli esterofili così come i denigratori aprioristici per "comunanza politica", che buona parte di colpa hanno per le male vendite del gruppo ma, allo stesso tempo, non concordo con chi difende i prodotti del gruppo con le stesse armi.
Nel '60 si poteva fare il discorso di vendere le 600 solo in Italia, già negli anni '80 vendere 2 milioni di Ritmo solo in Italia mentre VW vendeva Golf in Europa significava stare indietro; oggi si deve vendere nel mondo, altrimenti sei morto (e non puoi neanche più contare sui 2 milioni di pezzi venduti a casa tua!!).
E devi offrire una gamma completa, che appaghi l'occhio e che restituisca sostanza e che, soprattutto, riporti alla luce dopo anni d'oblio l'orgoglio del prodotto automobilistico italiano, fatto di eleganza e sportività, cioè di Italian Style, quello, per intenderci, che non c'è nella "nuova ammiraglia FIAT" (leggi Dodge Journey).
Dove sta la FIAT? Nella Panda, o nella Punto Evo che perde posizioni di mercato mese dopo mese? E gli altri segmenti? E Lancia dov'è, nella Delta forse? E l'Alfa Romeo, seconda solo al Cavallino Rampante nell'immaginario sportivo collettivo mondiale, dov'è andata dopo la 156 e la 147?
Quale pensi che sia il motivo principale per il quale io sono possessore di una Toyota Verso; credi sia un esterofilo? Se ci fosse stata una FIAT o, meglio ancora, un'Alfa Romeo "Verso" , non avrei avuto dubbi, te l'assicuro (sono felice della scelta che ho fatto, mai posseduto vettura più affidabile ... ma sapessi che noia!!).
Insomma, il tutto era per dire che non ho mai pensato che la Ritmo sia stata una vettura sul cui tetto bisogna "farla a tutti i costi" ma neanche che se non la si osanna è perchè si attraversa un periodico sconvolgimento cellulare correlato a produzione ormonale
ps - l'Alfasud non marciva perchè gli operai facevano sciopero
Ciao ...
Non vedo il motivo della tua sorpresa. E comunque io sto parlando del ieri e non dell'oggi o del domani in quanto per me le auto di oggi o di domani sono solo di bei personal computer finalmente dotati di ruote. Non credo che ai tempi della Ritmo la Fiat avesse grossi problemi nelle vendite all'estero, da quanto so in Germania fu ben accolta ma ovviamente non ho dati alla mano ma solo ricordi. Secondo il mio giudizio che ovviamente è confutabile ma che è mio, la Ritmo non è stata quella porcellana notturna descritta con tanta dovizia di particolari da un gionalista che probabilmente l'ha vista solo in foto. Non era una Rolls e neanche una Golf, per carità ma il suo l'ha fatto e soprattutto aveva costi molto più bassi ed accessibili per l'taliano medio di quegli anni. In quel periodo la Golf era un lusso per la media del popolo italiano. Non c'è paragone tra le due auto rispetto alla qualità ma fatto sta che ambedue svolgevano lo stesso servizio ed il motore Fiat è sempre stato un ottimo motore. Ed in quanto ad essere spartane le auto tedesche non scherzano. E poi non so quanto la 128 sia stato un fulgido successo all'estero anche rispetto a questa Fiat c'era di meglio.
In merito all'Alfasud non credo che gli scioperi selvaggi dell'epoca abbiano giovato alla qualità del prodotto, ma posso sbagliarmi.
Io non sono né esterofilo né amante dei prodotti italiani in particolare, mi piacciono le auto e la loro storia e quando vedo un giornalista in erba che spara sulla crocerossa per far sensazione sinceramente mi meraviglio assai che faccia "tela". Ribadisco ,se uno vuole una rivista seria sulle auto d'epoca deve leggere la Manovella non Ruoteclassiche.
Ciao egi
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Beh definire il direttore di Ruoteclassiche un giornalista in erba mi pare una forzatura, così come mi pare discutibile definire una rivista seria La Manovella.
L'editoriale di RC non spara sulla CroceRossa ma ci pone di fronte alla dura realtà: se FGA perde quote di mercato è perchè è scoperta in molti, troppo segmenti di mercato oggi richiesti dai clienti (e l'importare in Europa i bestioni made in Usa non risolverà per niente la situazione).
ciao ciao
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