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Alfa75TS
automodellandonissimo
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Inserito il - 15/07/2010 : 13:25:07
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è che l'Alfa Romeo non ha più un veicolo che corre nelle competizioni...
L’Alfa Romeo P3, anche denominata Alfa Romeo Tipo B, è un’autovettura prodotta dall’Alfa Romeo tra il 1932 ed il 1936 facente parte della serie 8C cioè equipaggiate dal motore 8 cilindri in linea.
Progettata da Vittorio Jano, fu esplicitamente studiata per i Gran Premi e fu l’evoluzione della P2. Contemporaneamente si tratta della prima vettura Alfa Romeo progettata già in origine come monoposto e la seconda in totale nella produzione della casa dopo la Tipo A. La caratteristica principale che la distingueva dalla vettura precedente era la possibilità di prendere parte a corse di lunga durata.
Era dotata di un motore a 8 cilindri in linea con un sistema di sovralimentazione. Aveva un peso di 680 kg, poco per le vetture dell’epoca. Il motivo era che il monoblocco non era in ghisa.
La P3 debuttò nel giugno del 1932. Vinse la prima gara con Tazio Nuvolari nello stesso anno. La stagione proseguì con altre sei vittorie, tra cui i più importanti gran Premi dell’epoca, vale a dire quelli d’Italia, di Francia e di Germania. L’altra guida era Rudolf Caracciola.
Nel 1933 il reparto che si occupava delle competizioni, l’Alfa Corse, entrò in crisi finanziaria. La partecipazione alle competizioni fu di conseguenza sospesa. Di questi anni è il cambiamento di nome del reparto che preparava e portava in gara le vetture da competizione, in Scuderia Ferrari. In quell’anno non partecipò alle prime 25 competizioni e riprese l’attività nelle competizioni in Agosto. Vinse 6 delle 11 corse , tra cui i Gran Premi di Italia e di Spagna. Alfa Romeo P3
Il cambio dei regolamenti del 1934 portarono alla possibilità di un aumento della cilindrata, che fu incrementata a 2900 cc. Louis Chiron vinse il Gran Premio di Francia ma le altre quattro competizioni maggiori del campionato europeo vennero dominate dalle Frecce d'argento (Mercedes e Auto Union) tedesche. Nel complesso la P3 vinse comunque 18 dei 35 Gran Premi programmati per quella stagione.
Il 1935 fu caratterizzato da una perdita di competitività a causa della superiorità delle automobili tedesche. Questo però non impedì alla P3 di conquistare un'ultima importante vittoria. La cilindrata del propulsore fu portata a 3,2 litri per il Gran Premio di Germania in cui Tazio Nuvolari accantonò la già utilizzata nuova vettura Bimotore per la "vecchia" P3 e conquistò una vittoria entrata nella leggenda, sotto lo sguardo di 300.000 spettatori tedeschi. In testa per la maggior parte della gara, fu superato dalla più potente Mercedes Benz W25 di Manfred von Brauchitsch a causa di una fermata ai box per una foratura di una gomma ma riuscì a superare all'ultimo giro l'avversario, anch'esso attardato da un problema analogo.
La versatilità e l’agilità della P3 permise alla vettura di vincere 16 dei 39 Gran Premi della stagione 1935. È considerata una tra le più riuscite auto da gara.
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Modificato da - Alfa75TS in Data 15/07/2010 13:26:24
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'88 Alfa Romeo 75 2000 twin spark 8v 148cv grigio medio 776 '03 BMW 320 2.200 L6 24v Cabrio M52 Valvetronic 170 cv Titansilber |
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utente_cancellato
iperautomodellante
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Inserito il - 15/07/2010 : 13:39:46
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Se non erro la P3 (sempre se non sbaglio era l'evoluzione della P2) che veniva usata anche per corse in salita con le ruote posteriori gemellate, assieme al mitico Tazio fece girare non poco le balle allo zio Adolfo che la vide sfrecciare davanti ai suoi bolidi argentati, nella fattispecie le Auto Union C se non ricordo male. Era il Gran Premio di Germania del 1935.
"All’inizio sulle tribune ci fu un silenzio di morte" scrive il giorno dopo il periodico MotorSport "
Bye
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utente_cancellato
iperautomodellante
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Inserito il - 15/07/2010 : 15:38:24
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| lombricoferoce ha scritto:
Se non erro la P3 (sempre se non sbaglio era l'evoluzione della P2) che veniva usata anche per corse in salita con le ruote posteriori gemellate, assieme al mitico Tazio fece girare non poco le balle allo zio Adolfo che la vide sfrecciare davanti ai suoi bolidi argentati, nella fattispecie le Auto Union C se non ricordo male. Era il Gran Premio di Germania del 1935.
"All’inizio sulle tribune ci fu un silenzio di morte" scrive il giorno dopo il periodico MotorSport "
Bye
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Chiedo venia, ero così intento a distribuire a piene mani la mia abissale conoscenza che ho riportato notizie già date, un mio classico, sorry.
Però io spezzerei anche un'unghia in favore della 158 e poi 159 che forse a causa della guerra non ha vinto tanto come la P3 ma progetta alla fine anni 30 fece bella figura fino al '50 passando dal Grand Prix alla formula 1 con elegante noncuranza e Fangio ne sa qualche cosa ... Quando l'Alfa correva ha sempre fatto bella figura non dimentichiamoci che ha vinto 3 volte a Le Mans, più tutto il resto ... la bellissima 3000 CM che qualcosa vinse, le GTA .... TZ1 & 2 ... 33 ..ecc.... L'Alfa vinse un campionato Mondiale Marche e un campionato del mondo Sport Prototipi. Quindi vederla così oggi, lascia per lo meno perplessi. Diciamo che è stata vittima degli scioperi, delle scelte aziendali ante e post Fiat (che io reputo l'antitesi del re Mida ....) che secondo me ha il merito di averla tenuta sì in vita ma pian piano l'ha fatta uscire dal ruolo di protagonista e forse dalle scene. Peccato.
Bye
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Modificato da - utente_cancellato in data 15/07/2010 15:51:04 |
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Albe89
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Inserito il - 15/07/2010 : 16:05:36
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beh solo di recente l'Alfa ha smesso di correre... fino al 2007 le 156 impegnate nel mondiale turismo hanno sempre ben figurato, proprio nel 2007 se non erro Farfus perse il mondiale all'ultima gara a Macau, nel 2003 l'Alfa è stata campione europea turismo con la 156GTA con Tarquini... dopo il 2007 Fiat a deciso di investire in Abarth e nei rally, ma non si può dire che da quando c'è Fiat l'Alfa ha smesso di correre, purtoppo per portare avanti un progetto ufficiale ci vogliono i soldi e quindi mantenere in vita sia il progetto Alfa nel turismo che i Rally era ed è, visto il periodo di magra, troppo oneroso.... con i nuovi cambiamenti regolamentari sia nel turismo che nel WRC si potrebbe pensare, vista la possibile riduzione di costi, ad un rientro di Alfa nel turismo con la Giulietta. Il mio sogno sarebbe vedere il gruppo Fiat impegnato su tutti i fronti del motorsport come fa VW ma Fiat al momento ha altri problemi a cui pensare
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Luciocabrio
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Inserito il - 15/07/2010 : 16:15:17
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mah...qualcuno si è già dimenticato delle vittorie nel DTM,superturismo,etcc btcc, turismo spagnolo. Sinceramente,visto il periodo di magra,dove dovrebbe correre?in quale categoria?il wtcc è morto e sepolto...vincono auto con tecnologia scandalosamente inferiore alle altre,ed è tutto falsato da zavorre e deroghe,il rally non è una competizione tipicamente alfa...in F1 c'è già la ferrari,nel superstar v8 l'alfa non c'ha macchine da mandare,nella gt2 ecc ci sono già le ferrari... l'unica sarebbe il dtm...che non è più quello di una volta...ed è un bagno di sangue in quanto a costi
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Albe89
automodellandonissimo
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Inserito il - 15/07/2010 : 16:20:39
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quoto Lucio, è vero anche questo ora come ora non si hanno competizioni buone per il marchio Alfa....
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Alfa75TS
automodellandonissimo
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Inserito il - 16/07/2010 : 11:09:07
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per chi non se lo ricorda nel DTM la 155 era una Delta Integrale meccaninicamente pompata...
Della 'tipo veloce' di serie non aveva che approssimativamente le forme spigolose...
Comunque era troppo bello che la tipo veloce vincesse in terra avversa contro le tedesche....
Con buona pace per la Lancia che era la macchina da vincere nei rally che fu tolta dalle competizioni per mettere tutti i soldi nel dtm....
Ma meglio così, sai se fossero andati ai mondiali rally con la deltasud o la tipo elegante
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Luciocabrio
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Inserito il - 16/07/2010 : 11:15:41
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semmai si chiama tempra-veloce e nel DTM si correva col v6 (quindi non il motore della delta)
Telaio [modifica]
Presentata nel 1993, la 155 V6 TI, esteticamente riproduceva quasi la stessa linea esteriore dell'Alfa Romeo 155 stradale anche se in realtà era un vero e proprio prototipo nel quale meccanica e carrozzeria erano profondamente rivisti per l'utilizzo nelle competizioni.
Il telaio era di tipo tubolare, costituito da una complessa struttura a traliccio di tubi di acciaio, dentro al quale in posizione anteriore era adagiato il motore.
La carrozzeria da regolamento poteva essere modificata mantenendo però le linee originali infatti era completamente e fedelmente riprodotta in carbonio, inoltre al di sotto della linea immaginaria che congiunge la metà inferiore delle ruote erano concesse prese d'aria, sfoghi, appendici libere, in base alla larghezza del modello di serie omologato dipendeva la larghezza della vettura da corsa infatti era consentito allargare le carreggiate di 10 cm, tanto che la 155 di serie venne addirittura modificata per questo fine. La normativa imponeva un fondo piatto del corpo vettura per limitare l'effetto suolo, che tuttavia poteva raggiungere un valore importante di 800 kg alla massima velocità, questo grazie anche ad un alettone posteriore posizionato sopra il bagagliaio e uno spoiler sul paraurti anteriore a rasoterra. Motore [modifica]
La parte meccanica era veramente raffinata, materiali e tecnologie erano avanzati quanto le Formula 1 del tempo. Il motore V6 Alfa Romeo di 2,5 litri di cilindrata montato in posizione anteriore longitudinale, passò nel corso delle stagioni dai 420 CV del 1993 ai finali 490 CV del 1996, erogati tra gli 11.500 e gli 11.800 giri/min e con un regime massimo di rotazione di 12.000 giri al minuto (limite massimo consentito dal regolamento), la coppia massima arrivò a valore di 32,4 kgm. Il monoblocco e le testate (realizzate dalla Cosworth) erano di sofisticate leghe di alluminio microfuso, 24 valvole a richiamo pneumatico, doppia accensione per ogni cilindro e lubrificazione a carter secco. Dal 1993 fino alle prime corse della stagione 1996 venne utilizzato un motore V6 con angolo tra le bancate di 60º, rivisto profondamente ma comunque derivato dal V6 montato sulle Alfa Romeo di serie, questa unità arrivo a produrre fino a 470 CV e 31 kgm massimo dello sviluppo, per un peso di 106 kg. Per recuperare competitività e vincere il campionato, a metà stagione 1996, la 155 venne equipaggiata con un nuovo e più potente motore V6 con angolo tra le bancate di cilindri di 90º, infatti l'Alfa Romeo interpretando al meglio il regolamento tecnico che prevedeva per il motore oltre che una cilindrata massima di 2.500 cc, la derivazione da un'unità di serie della marca rispettando solo l'angolo della V e la distanza d'interasse tra i cilindri, riprese lo schema del motore V8 montato a suo tempo sulla Montreal opportunamente decapitato di una coppia di cilindri. La nuova unità offriva il vantaggio di una struttura semplificata dell'albero motore, mentre nella precedente versione a V di 60º vi era un perno di biella per ogni cilindro, nel nuovo erano invece affiancate a due a due sul medesimo perno di manovella, l'albero motore risultava quindi più semplice, più corto di 7 cm, leggero e quindi con meno sollecitazioni torsionali. Il nuovo motore raggiunse la potenza massima di 490 CV, il peso scese a 96 kg, queste nuove innovazioni contribuirono ad una serie di 6 vittorie consecutive. Trasmissione [modifica]
La trasmissione era assicurata da un cambio sequenziale a 6 rapporti di tipo semiautomatico elettroidraulico comandato da bilancieri al volante, la trazione era integrale permanente, un differenziale centrale a bloccaggio controllato elettronicamente e due differenziali, anteriore e posteriore, autobloccanti, in base alla conformazione del circuito veniva modificata la ripartizione della coppia motrice al 35-40% sull'avantreno e 65-60% sul retrotreno.
Le sospensioni anteriori e posteriori erano a quadrilateri deformabili con puntoni diagonali (in inglese push-rod), il motore fungeva da elemento portante per la sospensione anteriore
L'impianto frenante era dotato di un sofisticato ABS fornito dalla Bosch, i dischi erano di acciaio autoventilanti, le pinze fornite dalla Brembo utilizzavano soluzioni da F1. Elettronica [modifica]
La componente più avanzata e allo stesso tempo più costosa era l'elettronica, tanto da costituire metà del valore della vettura che al tempo era valutato in 900 milioni di lire; era dotata di tre centraline elettroniche principali ognuna delle quali specifica per motore, trasmissione e ABS, che dovevano lavorare in perfetta sintonia cosi da consentire di massimizzare le prestazioni.
Il peso minimo prescritto era di 1060 kg, le prestazioni erano le seguenti: velocità massima di 300 km/h, aveva una accelerazione che poteva far impallidire le Formula 1 di quel tempo, con uno scatto da 0–100 km/h in 2.5 secondi, grazie alla sofisticata trazione integrale
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utente_cancellato
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Inserito il - 16/07/2010 : 11:39:22
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| Luciocabrio ha scritto:
mah...qualcuno si è già dimenticato delle vittorie nel DTM,superturismo,etcc btcc, turismo spagnolo. Sinceramente,visto il periodo di magra,dove dovrebbe correre?in quale categoria?il wtcc è morto e sepolto...vincono auto con tecnologia scandalosamente inferiore alle altre,ed è tutto falsato da zavorre e deroghe,il rally non è una competizione tipicamente alfa...in F1 c'è già la ferrari,nel superstar v8 l'alfa non c'ha macchine da mandare,nella gt2 ecc ci sono già le ferrari... l'unica sarebbe il dtm...che non è più quello di una volta...ed è un bagno di sangue in quanto a costi
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OT
Ciao non ho mai capito il senso pratico delle zavorre. Uno vince e per questo viene penalizzato. A me sembrava una soluzione fuori di testa. Potrebbero adottare una cosa simile anche nel ciclismo ... ma che dico!!?? Nella pallacanestro .... te li vedi con le braghette zavorrate dopo ogni vittoria?
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Luciocabrio
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Inserito il - 16/07/2010 : 11:57:53
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Il senso pratico è equilibrare le prestazioni fra vetture che tecnicamente possono essere molto differenti.Per lo stesso motivo c'è l'inversione dei primo 8 arrivati in gara 1,per la partenza in gara2. Le vetture a Tp in pista sono avvantaggiate(soprattutto con l'andare avanti della gara)per questo motivo le bmw ad esempio avevano un peso minimo superiore alle Ta.Oltre a questo in passato mi ricordo che se uno voleva adottare il cambio sequenziale,in luogo del classico comando ad H, si beccava 15kg di zavorra(le 156 l oadottarono appena disponibile).Se alfa e bmw con questo sistema se la giocavano alla pari,con l'arrivo di altre vetture meno performanti(a causa in primis di telaio e sospensioni) si incominciò ad introdurre delle deroghe al regolamento...e pure le lacetti riuscirono a vincere...altrimenti col cavolo che ci riuscivano.tutto questo ha portato ad una perdita d'interesse da parte degli appassionati...le zavorre per i vincitori falsavano notevolmente il risultato...tanto che farfus,con una 156 vetusta e non aggiornata da anni,lottò per il mondiale fino all'ultima gara.diciamo che quella che era la sbk delle 4 ruote perse il suo splendore.L'abbandono dell'alfa e l'introduzione delle diesel ,con deroghe decisamente favorevoli,peggiorò ulteriormente le cose
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Alfa75TS
automodellandonissimo
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Inserito il - 16/07/2010 : 12:14:44
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Meglio stare alla larga dalle competizioni.....
se il presidente dell' urss telefona e dice di mettere la zavorra a tutte le macchine meno la Lada pena avvelenamento da Polonio, la federazione fa vincere la Lada....
Meglio fare i convitati di pietra e farli suonare e cantare tra di loro..
comunque qui si parla di P3 e siamo in area off topic, quindi basta non parlare di politica (vedi la p3 di flavio carboni) e fare anche off topic dentro il topic dell'Alfa 1750 prototipo 3
Poi tipo, tempra, delta, barchetta, 155,145, coupè, gtv-spider 916, marea e derivate sono figlie dello stesso progetto... con adattamenti più o meno opportuni... sempre convinto che se qualcuno non avesse alzato la voce sul 916 ci mettevano il ponte della fiat coupè.... non bastava già la linea a renderla inguardabile...
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Modificato da - Alfa75TS in data 16/07/2010 12:17:53 |
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