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eigi
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Inserito il - 11/07/2014 : 15:14:07
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La brasiliana Automodelli (in origine “Model A” Automodelli) nasce a São Paulo, nel 1998, per volere del collezionista Antonio Apuzzo, il quale si avvalse, per la realizzazione dei soggetti scelti, del modellista Mauro Guarnieri. La produzione parte da veicoli classici brasiliani, di derivazione Alfa Romeo: un camion e una vettura FNM. In seguito la gamma si estende ad altre vetture tipiche del mercato brasiliano, sempre di derivazione europea, come la Willys Interlagos, alias Alpine Renault, o alcune vetture di provenienza americana come la Ford Galaxie. A questa si aggiunse la Volkswagen SP2, una concept esclusiva del Brasile ed altro ancora. I modelli sono sempre in scala 1:43, in resina, e prodotti in serie limitata con assemblaggio “handbuilt”. Una produzione minore riguarda modelli in scala 1:24. Altre ancora in 1:64 come riedizioni di modelli degli anni '60 della RolyToys. Nella foto una delle prime realizzazioni della Model A Automodelli, un camion FNM, in forma di diorama.
La tedesca Faller fu fondata nel 1946 da Edwin e Hermann Faller. La sede fu stabilita a Gütenbach, nella regione il cui capoluogo è Stoccarda. Fin da subito la produzione si concentrò sugli accessori e i veicoli destinati alla rappresenztazione di ambienti verosimili per i plastici fermodellistici. Negli anni '60 la Faller si fece conoscere per le sue produzioni in ambito slot-car e in seguito per alcune serie di veicoli, in scala 1:55 (circa), sulla falsariga dei coevi Hot Wheels, ma con carrozzeria in plastica e il solo fondino in metallo (Hit Car - 1969-1980). Nei primi anni '90 venne prodotta, per la prima e unica volta, una serie di modelli in scala 1:43, denominata “Memory Cars”, in plastica e con parti apribili, che si presentavano come prodotti di alto livello qualitativo e di dettaglio. La parallela produzione di modelli analoghi come tipologia da parte della Herpa con la sua serie “High Tech”, seppur diversa nella scelta dei soggetti, fa ancor oggi pensare a chi effettivamente produsse tali modelli. La Faller scelse modelli mercedes e l'immarcescibile Beetle, famoso nella versione Dr. Oetker. La serie venne però presto abbandonata per gli elevati costi di produzione dopo pochi soggetti prodotti (e ancora una volta c'è un'analogia con la serie della Herpa che lascia pensierosi). Tanto altro la Faller ha prodotto, ovviamente, a cominciare dal “Car System”, un sistema di motorizzazione dei modellini tramite fibre ottiche annegate in “piani stradali” attraverso il quale è possibile rendere dinamico un qualsiasi plastico che simuli una reale condizione di traffico: che sia applicata ad un plastico fermodellistico o altro. Nel 2007 la società fu messa in liquidazione ma poi ne venne fuori e oggi gode di buona salute, produce una vastissima gamma di prodotti e controlla decine di marchi del settore. In foto uno dei modelli Mercedes della serie "Memory Cars".

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eigi
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Inserito il - 11/07/2014 : 15:20:53
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Il marchio olandese Holland Oto (anche solo OTO) rilevò, all'inizio degli anni '90, la produzione dei modelli EFSI in scala 1:87, allorchè quest'ultima cessò di esistere quando il programma governativo in favore dell'occupazione dei minatori disabili venne meno. A questi si aggiunse poi la produzione di modelli in scala 1:50 su base della spagnola Joal; tali modelli sono venduti anche come Compact Special Europe, sia con che senza il logo Joal aggiunto. Inoltre, la Holland Oto, collabora da tempo con Universal Hobbies e Motorart (tuttora compaiono nella home page del sito come marchi trattati), oltre ad avere, negli anni '90, collaborato strettamente con la Pilen e, quindi, con l'allora detentore dell'ex-marchio spagnolo, l'olandese AHC (AHC-Pilen), e della quale ebbe a “copiare” alcuni modelli venduti con il proprio logo (seppur con ancora il marchio Pilen sul fondino). Un bel guazzabuglio! In foto uno degli automezzi in scala 1:87 prodotti dal marchio olandese.
Il marchio argentino Ruestes, già produttore ed importatore di giocattoli di vario genere, produsse col proprio nome, nel decennio 1970-1980, alcune serie di modelli pressofusi su basi della spagnola Guisval. In scala 1:37 e 1:64, i primi erano quattro modelli della serie denominata “Auto de Collecion” (Escorpion della Guisval), mentre i più piccoli erano, perlopiù, motociclette della serie “Motos de Collecion” (Tauro e Chiquival della Guisval). A partire dal 1990 la Ruestes non produce più e resta una società di sola importazione di giocattoli altrui, e nel 2000 chiude definitivamente. In foto un modello della Citroen SM di derivazione Guisval.

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