Di questo modello e dei suoi errori abbiamo già parlato in altre occasioni. Il fatto positivo è che si tratta di un modello inedito, complessivamente interessante. La vettura mi piace molto, infatti ne ho comprate 3! Tra l’altro, avevo già realizzato una riproduzione di questa auto partendo da una P4 Politoys Export (di cui parlo nell’apposita sezione) … e quindi mi sono dovuto inventare dei motivi per giustificarle tutte in collezione, visto che Il palmares di questa “rossa” non è stato certo tale da giustificare un numero elevato di riproduzioni…
Torniamo alla elaborazione dei 3 modelli della FrC II Il modellino riproduce la vettura com’era stata restaurata dal 1994 al 2004. Infatti non è simile a quella che aveva corso nel 1967: ha enormi tappi dei serbatoi carburante e i parafanghi senza gli sfoghi d’aria.
Abbiamo detto che passo e lunghezza sono più grandi di quanto avrebbero dovuto essere in scala ma quello che si nota di più sono gli ampi spazi all’interno dei passaruote, dovuti all’uso di pneumatici con spalla ribassata.
Primo modello: elaborazione ridotta al minimo “sindacale” per colorare in nero le prese d’aria e in metallo gli attacchi delle cinture… ma soprattutto ho cancellato l’etichetta perché non corrispondente. Ho lasciando il resto com’è anche se il cruscotto andrebbe rivisto in quanto nella realtà è privo della copertura.
Detto per inciso i cerchi sulla vettura reale sono da 15 pollici, che in scala fa 8,8 mm. Il diametro dei cerchi montati sul modello è di quasi 12 mm! Però il passo è più lungo di 4 mm e la lunghezza di ca 5 mm per cui non li ho sostituiti.
Secondo modello: elaborazione più complessa per riprodurre l’auto del 1967 a Laguna Seca che ha conseguito il miglior risultato con un 5° posto assoluto.
Ho sostituito gli pneumatici con altri con spalla più grande e loghi Firestone, ho modificato i numeri di gara, ho tolto i tappi dei serbatoi, ho simulato (con decal) gli sfoghi aria sui parafanghi, ho fatto ritocchi di dettaglio all’abitacolo e allo specchietto retrovisore e la riproduzione del cruscotto in tubi (privo di copertura) Infine… ho aggiunto il pilota per la realizzazione di un mini diorama di cui parlo nell’apposita sezione.
Terzo modello: Stesse modifiche a gomme e cerchi, eliminazione di tutte le decalcomanie, tolti i tappi dei serbatoi, simulati (con decal) gli sfoghi aria sui parafanghi, ritocchi di dettaglio all’abitacolo come per l’altra agli interni e allo specchietto retrovisore. Il modello scelto è quello che nel 1969 ha corso con Rodriguez a Road America giungendo 13°. La caratteristica di questa vettura erano le gomme Good Year, visto che correva per la NART.
Possono sembrare ridondanti ben tre modelli per una vettura che ha vinto poco ma si giustificano in quanto rientra in una specifica tematica di cui fanno parte altre versioni di cui parlo nella apposite sezioni (elaborazioni modelli speciali e obsoleti) ed in quella relativa alle collezioni…
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