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nikita
automodellandonissimo
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Inserito il - 13/03/2019 : 22:14:46
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Ho nella collezioni diversi Dinky di valore considerevole. Alcuni, soprattutto prima seconda guerra mondiale soffrono di metal fatigue che misure conservatorie esistono per fermare questo? Avevo letto su un sito inglese che alcuni mettevano questi pezzi in resina per interrompere l'accesso dell'aria, pero insomma, il pezzo sarà distrutto visualmente. Qualche miglior idea?
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eigi
Amministratore
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Inserito il - 13/03/2019 : 22:55:53
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I Dinky di quel periodo sono soggetti a metal fatigue. Purtroppo contro il metal fatigue non c'è niente da fare, è un cancro irreversibile. Puoi solo tentare di rallentare il processo, ma l'intervento è invasivo è può essere pericoloso maneggiare un modello indebolito da metal fatigue perchè potrebbe "spezzarsi" tra le mani. Devi smontarlo, sverniciarlo, riempire tutte le crepe con resina epossidica (o con acciaio plastico, o con cianoacrilato e bicarbonato), scartavetrare l'eccesso di resina, dare una mano di fondo, verniciare nel colore originario, stendere una mano di protettivo trasparente, rimontare il modellino con nuovi rivetti. Il modellino non sarà più originale, ma (forse) ti accompagnerà per un po' più di tempo ancora.
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Albe89
automodellandonissimo
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Inserito il - 13/03/2019 : 23:06:56
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che peccato vedere dei pezzi di storia ridotti così, però come dice eigi non c'è nulla da fare purtroppo.
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pierre911
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Inserito il - 13/03/2019 : 23:24:32
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Chiedo umilmente scusa per quanto sto per dire. Ho avuto occasione di fare qualche giro(per lavoro soprattutto) in Inghilterra:belli quei castelli rimessi in piedi,ma si vede che non sono come erano ai loro tempi,quando furono costruiti.......hanno quella patina falsa del "rimesso a nuovo".Ho lavorato in Tunisia e ho visto con molto piacere i resti,ruderi,delle costruzioni romane:sono solo ruderi,ma hanno un fascino...... Purtroppo con i modellini soggetti al "metal fatigue"penso ci si debba comportare come per i ruderi delle favolose costruzioni di un tempo.......lasciarli cosi' come sono:GUARDARE E NON TOCCARE(fin che reggono). E' solo il mio pensiero.
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pierre911 |
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nikita
automodellandonissimo
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Inserito il - 14/03/2019 : 00:32:22
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Grazie per queste prime risposte.
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n/a
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Inserito il - 14/03/2019 : 12:15:58
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| pierre911 ha scritto:
Chiedo umilmente scusa per quanto sto per dire. Ho avuto occasione di fare qualche giro(per lavoro soprattutto) in Inghilterra:belli quei castelli rimessi in piedi,ma si vede che non sono come erano ai loro tempi,quando furono costruiti.......hanno quella patina falsa del "rimesso a nuovo".Ho lavorato in Tunisia e ho visto con molto piacere i resti,ruderi,delle costruzioni romane:sono solo ruderi,ma hanno un fascino...... Purtroppo con i modellini soggetti al "metal fatigue"penso ci si debba comportare come per i ruderi delle favolose costruzioni di un tempo.......lasciarli cosi' come sono:GUARDARE E NON TOCCARE(fin che reggono). E' solo il mio pensiero.
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Ciao pierre, rispetto sempre le tue opinioni ma stavolta non sono d'accordo. Per me mantenere il fatiscente è solo un modo per non sperperare tantissimo denaro. Di qualsiasi settore o oggetto vogliamo parlare per me la cosa giusta da fare è, se non c'è alternativa alla loro disfatta, assolutamente il loro restauro.
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pierre911
iperautomodellante
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Inserito il - 14/03/2019 : 14:11:58
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Ok! E.......ripeto "é solo il mio pensiero".Ognuno é libero di fare restauri......Tu stesso ,comunque,dichiari:"se non c'é alternativa alla loro disfatta"!Sappiamo,almeno cosi' mi sembra,che il "metal fatigue" é paragonabile ad un "cancro"..........non mi spingo oltre.
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pierre911 |
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crodeone
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Inserito il - 14/03/2019 : 16:04:12
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La mia Honda del 2005 si è letteralmente disintegrata, anche la sorella e ammalata e pure una Jordan dello stesso anno mostra qualche sintomo. Pensavo di essere stato io a sbagliare qualcosa nel modo di conservarle poi invece stavo per sostituirla con un altra presa su e-bay e onestamente chi la vendeva mi ha segnalato che era affetta della stessa malattia. I modelli sono della Minichamps.
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nikita
automodellandonissimo
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Inserito il - 14/03/2019 : 23:47:35
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| eigi ha scritto:
I Dinky di quel periodo sono soggetti a metal fatigue. Purtroppo contro il metal fatigue non c'è niente da fare, è un cancro irreversibile. Puoi solo tentare di rallentare il processo, ma l'intervento è invasivo è può essere pericoloso maneggiare un modello indebolito da metal fatigue perchè potrebbe "spezzarsi" tra le mani. Devi smontarlo, sverniciarlo, riempire tutte le crepe con resina epossidica (o con acciaio plastico, o con cianoacrilato e bicarbonato), scartavetrare l'eccesso di resina, dare una mano di fondo, verniciare nel colore originario, stendere una mano di protettivo trasparente, rimontare il modellino con nuovi rivetti. Il modellino non sarà più originale, ma (forse) ti accompagnerà per un po' più di tempo ancora.
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Possibile di iniettare colla epossidica liquida con una siringa negli interstizzi semplicemente per non dover manipolare il modellino (un Dinky 25K)?
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Albe89
automodellandonissimo
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Inserito il - 14/03/2019 : 23:59:47
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Possibile sì, ma serve mano ferma e soprattutto una colla che non asciughi in pochi secondi come l'attack o credo si farebbe fatica a iniettarla.
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eigi
Amministratore
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Inserito il - 15/03/2019 : 15:06:06
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| nikita ha scritto:
| eigi ha scritto:
I Dinky di quel periodo sono soggetti a metal fatigue. Purtroppo contro il metal fatigue non c'è niente da fare, è un cancro irreversibile. Puoi solo tentare di rallentare il processo, ma l'intervento è invasivo è può essere pericoloso maneggiare un modello indebolito da metal fatigue perchè potrebbe "spezzarsi" tra le mani. Devi smontarlo, sverniciarlo, riempire tutte le crepe con resina epossidica (o con acciaio plastico, o con cianoacrilato e bicarbonato), scartavetrare l'eccesso di resina, dare una mano di fondo, verniciare nel colore originario, stendere una mano di protettivo trasparente, rimontare il modellino con nuovi rivetti. Il modellino non sarà più originale, ma (forse) ti accompagnerà per un po' più di tempo ancora.
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Possibile di iniettare colla epossidica liquida con una siringa negli interstizzi semplicemente per non dover manipolare il modellino (un Dinky 25K)?
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Quando un modellino è attaccato così profondamente dal metal fatigue ogni intervento è paragonabile all'accanimento terapeutico, e c'è chi preferisce che il tempo faccia il suo corso. Quel modellino è ormai spacciato. E' brutto dirlo, ma è così. Ma è anche vero che può restare così ancora per anni, non è detto che si sbricioli domani. Tienilo presente.
Comunque, tutto è possibile, anche la siringa con la colla epossidica (o l'acciaio liquido) valuta tu la situazione. L'importante è che, se decidi di intervenire col metodo della resina epossidica (o uno qualunque fra tutti gli altri prodotti detti), tu riempia bene tutte le crepe, sia quelle esterne che quelle interne, e ovviamente quelle passanti (cioè i buchi), come se stessi stuccando una qualsiasi superficie da rendere liscia e verniciabile. Se riesci a farlo senza "manipolare" il modello buon per te ... però poi ti rimangono i residui di resina (o di ciò che sarà) sul modellino. Tecnicamente sarebbe un rattoppo, e non un restauro. Ma questo spetta a te deciderlo.
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n/a
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Inserito il - 15/03/2019 : 16:03:29
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Infatti! Un restauro è un procedimento tecnico o artistico che prevede il ripristino degli elementi danneggiati o mancanti utilizzando sistemi uguali o molto simili a quelli messi in atto alla creazione dell'oggetto stesso. Quindi se tu volessi restaurarlo e non rattopparlo dovresti cicatrizzare quelle crepe con la medesima lega metallica, quindi una mini saldatura. Un lavoretto da veri professionisti!!!!!!!!!!!! Attenzione da non confondere con l'acciaio liquido. Il termine può essere fuorviante, in quanto non ha nulla a che vedere coi metalli.
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eigi
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Inserito il - 15/03/2019 : 16:09:43
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| Alekar ha scritto:
... Attenzione da non confondere con l'acciaio liquido. Il termine può essere fuorviante, in quanto non ha nulla a che vedere coi metalli.
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Esattamente. L'acciaio liquido, da me menzionato anche come acciaio plastico, non è altro che una colla epossidica che simula l'acciaio per via del suo colore metallico.
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pierre911
iperautomodellante
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Inserito il - 15/03/2019 : 17:09:51
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eigi dice bene,quando parla di"accanimento terapeutico"!Ogni altro commento,penso sia di troppo.
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pierre911 |
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nikita
automodellandonissimo
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Inserito il - 15/03/2019 : 17:53:26
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Grazie ragazzi, passionnante. Forse meglio venderlo...
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edicolante
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Inserito il - 02/08/2019 : 14:50:58
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… vado controcorrente, io sono per il tentativo di restauro , prima cosa siringare in più volte con cianoacrilato ( se il modello è smontabile si spennella ) all'interno ,poi una vota consolidato il modello , decidere se riverniciarlo o ritoccarlo, se necessarie stuccature un buon sistema e quello di mettere il cianoacrilato nella fessura e quindi spolverarlo di bicarbonato oppure usare normale stucco da carrozziere avendo cura di applicare più mani sottili , poi rifinire il modello mediante carteggiatura utilizzando molta delicatezza , come si accarezzasseun neonato e quindi andare di vernice --- tutto questo solo se è un modello d'epoca altrimenti non vale perdere tempo. il metal fatigue è dovuto alla cattiva qualità dello zamac utilizzato , maggiore è la percentuale d'impurità , più sarà facile iche si inneschi questo processo, Se andiamo a vedere questo fenomeno appare su modelli prodotti in determinate epoche , quelli prodotti a cavallo della seconda guerra mondiale quando era difficile approvigionarsi del prodotto e quindi si utilizzavano scarti fusi ed ora che la produzione viene fatta quasi esclusivamente in Cina. Avete notizia di modelli prodotti negli anni 60/70/80 affetti da tale problema ? Io no ci sono , è vero alcune eccezioni , tipo Brosol , metosul, nicky ,toys ,intercars ma guardate dove sono stati prodotti questi modelli Brasile , Portogallo, India ,Spagna, paesi con industria siderurgica usa ad utilizzare materi prime secondarie ottenute da riciclo ( badate bene anche queste andrebbero benissimo, a patto che fossero privati da scorie di altri materiali ).
in Italia il metal fatigue è ritornato alla ribalta con i veicoli pesanti della Iaxon , in special modo sui rimorchi degli autoarticolati , in quanto essendo lunghi e di piccolo spessore hanno finito prima con lo svergolarsi e poi col distruggersi. Sempre rimanendo in Italia , si può constatare , come su pezzi con spessori minimi ,la comparsa del metal fatigue sia influenzata dal colore del modello . Il caso più appariscente è l'alfa 33 8 modello prodotto negli anni 90)della Ars che nei colori normali non presenta difetti , ma che nella versione taxi produce ( quasi nell' intierezza della produzione ) lo sgretolamento di porte e portellone, questo perché dato los spessore minimo di questi pezzi il cromo , presente nel colore giallo ( e spruzzato direttamente sul metallo senza base isolante ) accelera quel processo di elettroforesi che è alla base del metal fatigue …
Oh, oh mi sono dilungato troppo e son finito off topic , spero di non avervi annoiato … … e ni raccomando , occhio ai cinesi
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n/a
deleted
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Inserito il - 02/08/2019 : 17:42:27
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Molto interessante. Sei un'enciclopedia vivente
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eigi
Amministratore
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Inserito il - 05/08/2019 : 11:33:11
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| edicolante ha scritto:
… vado controcorrente …
Oh, oh mi sono dilungato troppo e son finito off topic , spero di non avervi annoiato … … e ni raccomando , occhio ai cinesi
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Caro Claudio, vai pure controcorrente, dilungati e annoiaci, senza farti problemi; ogniqualvolta decidi di dedicare parte del tuo tempo in modo così appassionato e, soprattutto, istruttivo alla"causa", gli "obsoletari" (e gli appassionati in genere) te ne saranno grati.
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Keep-all
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Inserito il - 27/08/2019 : 14:25:38
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Concordo con Alessandro. Ringrazio infatti sia Claudio che lo stesso Alessandro per aver trattato e chiarito bene questo annoso problema del "metal fatigue" dei nostri modellini. Personalmente ritengo che un modellino che soffra di questo sgretolamento, preceduto da crepe anche profonde e spesso rigonfiamenti, se possibile, va comunque salvato, sia se raro e di valore, che di poco conto. Soprattutto se, oltre ad essere appassionati, si è anche bravi manualmente come modellisti-restauratori.
E a proposito del modellino dell'Alfa 33 della Ars versione taxi, devo dire che anche il modellino in mio possesso, qualche anno fa, in pochi minuti si sbriciolò tra le mani, dopo averlo tolto dalla sua scatolina trasparente. Per non buttarlo, perchè veramente ridotto a pezzettini, con pazienza l'ho ricostruito con l'aiuto di pinzette e colla Uhu Attaccatutto. Infine, non avendo in quel momento prodotti specifici, l'ho spennellato completamente con una miscela di Vinavil e acqua. Ovviamente le portiere e i cofani non sono più apribili, ma ho salvato un modellino. Da ormai qualche anno è lì, in qualche scatolone, ma dopo questo rudimentale, seppur efficace, trattamento, pare che non ci sia stato nessun peggioramento della scocca.
Grazie ancora dei consigli e delle informazioni dei nostri veterani moderatori.
Alberto
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Ubi major, minor cessat Le mie foto fatte in Croazia sono sempre QUI Ora , ci sono anche alcuni modellini della mia collezioneQUI in scala 1:43 ed anche QUI in scala 1:24. Verranno anche gli altri, ma sono timidi. |
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