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franciazzi
automodellandonissimo
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Inserito il - 25/02/2019 : 10:59:02
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Immagino che dalla cina sarà arrivata la Fiat prima della Jeep, mentre in DeA avevano già stampato il fascicolo della Jeep. A quel punto hanno deciso di mandare in edicola il materiale disponibile, con foglietto di spiegazione aggiunto. Hanno privilegiato la puntualità rispetto alla precisione.
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nikita
automodellandonissimo
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Inserito il - 25/02/2019 : 16:34:46
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Sono scandalizzato di questa collezione e proprio una settimana fa ad una fiera ho comprato una Simca 8 Sport chinese pensando che era una Dinky perche lo sticker del prezzo era collato sulla menzione "China". Rabbiatura !!!
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franciazzi
automodellandonissimo
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Inserito il - 25/02/2019 : 16:49:25
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Accidenti che cattiveria! Capisco la tua arrabbiatura, e attenzione anche ai Mercury, perché te li possono vendere con la scatolina spacciandola per autentica, dato che a differenza dei Dinky la copia non ha nessun contrassegno sulla scatola.
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caterpillar
automodellantino
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Inserito il - 25/02/2019 : 17:06:15
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| nikita ha scritto:
Sono scandalizzato di questa collezione e proprio una settimana fa ad una fiera ho comprato una Simca 8 Sport chinese pensando che era una Dinky perche lo sticker del prezzo era collato sulla menzione "China". Rabbiatura !!!
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Non ti devi scandalizare della collezione, ma del venditore! E poi, scusa, sapendo che ci sono in giro le copie cinesi, sarebbe meglio essere un po' più smaliziati e guardare con maggiore attenzione.
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caterpillar
automodellantino
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Inserito il - 25/02/2019 : 17:09:45
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| franciazzi ha scritto:
Accidenti che cattiveria! Capisco la tua arrabbiatura, e attenzione anche ai Mercury, perché te li possono vendere con la scatolina spacciandola per autentica, dato che a differenza dei Dinky la copia non ha nessun contrassegno sulla scatola.
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Anche nel caso dei Mercury un po' di attenzione non guasta. E' vero che le scatole delle repliche non sono in alcun modo contrassegnate come tali; ma le originali avevano quasi sempre un foro laterale per vedere il colore del modello, le repliche no, e questo dovrebbe consigliare prudenza al momento dell'acquisto.
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franciazzi
automodellandonissimo
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Inserito il - 25/02/2019 : 20:00:01
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Eheh è vero, c'era un bel foro rotondo, ma sai quanto ci mettono a farlo anche sulle scatole delle repliche? Se sono in cattiva fede, è 'n'attimo...
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caterpillar
automodellantino
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Inserito il - 26/02/2019 : 00:05:42
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A maggior ragione è bene essere un po' più diffidenti nell'acquisto di questi modelli quando vengono spacciati per originali. In oltre 40 anni di collezionismo, ho visto gli 'sticker' camuffare le peggio porcate, dai ritocchi di vernice a riparazioni grossolane. Se su un modello c'è un'etichetta adesiva col prezzo, prima di metter mano al portafoglio si deve sempre chiedere al venditore di rimuoverla, se no desisti, come diceva Totò...
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Sfera
automodellante
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Inserito il - 26/03/2019 : 15:42:05
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Qualcuno ha preso la Jeep ritardataria per caso? può postare qualche foto? E sa qual'é la prossima? purtroppo nelle edicole da me non si vedono più.
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eigi
Amministratore
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Inserito il - 28/03/2019 : 15:22:10
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| Sfera ha scritto:
Qualcuno ha preso la Jeep ritardataria per caso? può postare qualche foto? E sa qual'é la prossima? purtroppo nelle edicole da me non si vedono più.
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Le ultime tre uscite (in ordine di tempo) della Dinky Toys Collection son state Jeep US Army, FIAT 1800 SW e R8 Police.
Su tutte c'è qualcosa da dire, a vario titolo. Nei primi due casi son piccole cose che m'han fatto pensare, così come avvenuto già con la Dauphine senza la decal "Meccano" dell'uscita n°13 ... nel terzo caso, invece, è tutt'altra musica!
Inizio dalla FIAT 1800 Station Wagon (così veniva "impropriamente" definita dagli anglosassoni la Familiare torinese) proposta nella rara versione assemblata per Harris, importatore Dinky Toys per il mercato sudafricano. Il modellino è uguale identico alla versione inglese tranne che per la varietà dei colori della carrozzeria, e della grafia della scatolina che presenta, inoltre, un riquadro con testo in Afrikans.
Tale modello, in origine, presentava un curioso "errore" di produzione dovuto, evidentemente, ad una macroscopica svista in fase di scultura del master: la linea che separa la portiera anteriore da quella posteriore presenta una curvatura più accentuata sul lato sinistro, rispetto a quella del fianco opposto. Un dato curioso, in realtà un difetto, che in un modello prodotto oggi sarebbe considerato inaccettabile ma che allora, probabilmente, passò quasi inosservato o comunque considerato per ciò che era, ovvero un neo di poco conto. Col tempo è divenuto sicuramente parte integrante del modello e quantomeno una delle sue caratteristiche, se non addirittura una sorta di curioso tratto distintivo. Orbene, a pagina sette del fascicolo che accompagna il modellino, in un riquadro dedicato, vi sono due foto del modello stesso, proposto da entrambi i lati, ed un testo che spiega ciò che ho riportato sopra riguardo al "difetto".
Il testo si chiude poi con la seguente frase: "Tale difetto è stato corretto in occasione della riedizione del modello proposta in questa collezione".
Ecco, è qui che m'è venuto da pensare, è qui, che appena finito di leggere, m'è scappato il pensiero a voce alta: "E' qui che casca l'asino!". Che significato ha riprodurre, anzi rieditare come loro stessi hanno scritto, un oggetto storico correggendo un errore commesso allora. Significa modificare la storia. In buona sostanza significa creare qualcosa di nuovo, che non è stato, ovvero un falso storico. In questa collection, peraltro riuscita, non è la prima volta che ciò accade ed è un peccato. Visto che già la presenza delle scatoline "inventate" ha creato una nutrita serie di materiale storicamente falso, seppur accettato perchè non inficianti direttamente i modellini, era veramente impossibile non fare questi errori?
L'ultima uscita (66) ha proposto la Renault R8 Police
Questo modello non è mai stato prodotto e commercializzato, bensì ne esiste(rebbe) un solo prototipo "vivente" che è stato copiato appositamente per questa collezione. Anche per questo sussiste la perplessità sull'effettivo valore di questa operazione, cioè la riproduzione di un modello in realtà mai esistito, se non nelle intenzioni progettuali di mercato; inoltre viene presentato con una targa diversa da quella esibita dall'unico prototipo esistente (e non si capisce il perchè), e codificato con un'inopportuna aggiunta di una lettera (P) al numero 517, originario della R8 civile dal quale deriva.
E fin qui abbiamo disquisito di un fatto sul quale ognuno può avere il proprio parere, se ne può uscire in santa pace e filosoficamente sereni.
Ma ora viene il bello ...
Il n°64 ci ha regalato (si fa per dire ) la Jeep in versione militare (quella famosa scambiata con la FIAT 1800 ), dopo la versione civile già uscita in precedenza col n°28. Uscita subito dopo la II Guerra è stata prodotta dapprima dalla Dinky Toys GB e successivamente dalla filiale francese variando, nel corso del tempo e del luogo di produzione, aspetti, numeri di catalogo, versioni, e persino dimensioni, quindi effettiva scala di riproduzione. Quello proposto in questa uscita della collezione, stando alle indicazioni date, dovrebbe essere il numero 153A prodotto a Liverpool a partire dal 1946. Posto, senza alcun dubbio, che il modello è certamente il 153A possiamo però già posporne l'anno di produzione al 1947 data la presenza, su questa riedizione, del volante a 4 razze "forato" e non fuso in blocco con razze in rilievo, come la versione del lancio. Le altre caratteristiche sono apparentemente in linea col modello originario nelle sue varie versioni. Sorvolando sul fatto che alcuni dettagli son stati resi in modo più grossolano rispetto all'originale (vedi, ad esempio, i ganci fermacofano), e che la dimensione del modellino è inferiore ai 68mm natii, la confusione m'ha reso curioso quando ho notato le due protuberanze sul cofano che fungono (nella realtà) come appoggi per il parabrezza abbattibile, le estremità degli assi a testa tonda in luogo di quelle a testa schiacciata, i pneumatici lisci in luogo di quelli con battistrada scolpito: qualcosa non mi tornava per quelle protuberanze, e per l'accoppiata "testa tonda/pneumatici lisci".
Stando ad alcuni esperti collezionisti del marchio inglese le estremità degli assi così conformati apparirono solo nel 1952, quindi, praticamente, quasi a fine carriera del modello; per i pneumatici, invece, tranne una iniziale fornitura di quelli lisci, si parla di una produzione quasi esclusivamente del tipo con battistrada scolpito a partire già dal 1947. Se ciò è corretto dovrei datare questo modellino al 1952, posto come assunto che sto di fronte alla riedizione di un modello che è certo sia stato prodotto con questa configurazione, e ponendo il caso che i pneumatici lisci siano il risultato di un'assemblaggio con materiale non più prodotto ma ancora giacente in magazzino, e quindi utilizzato in alternativa ai pneumatici con battistrada scolpito. Ma ciò che più mi sorprende è ciò che mi viene comunicato circa quelle protuberanze sul cofano, ovvero che il 153A non le aveva ... semplicemente perchè erano appannaggio della versione francese 80B, arrivata ben 12 anni più tardi!
Allora, è una Willys 153A by Liverpool, o una Hotchkiss-Willys 80B de Bobigny? Possibile? Se è vero è grave, e ben meno filosofico dei casi precedenti!
Non dimentico che dietro a questa collezione c'è la consulenza di uno dei maggiori esperti collezionisti di Dinky Toys, il che mi ha reso sufficientemente tranquillo fin dall'inizio circa la correttezza della riproduzione, ma visti i dubbi non mi spiacerebbe che in casi contorti come quelli della produzione della Jeep ci fossero informazioni maggiormente dettagliate circa la collocazione temporale del modellino rieditato e, finanche, della sua effettiva provenienza, con relativo numero di catalogo corretto.
Sarebbe utile raccogliere il parere di conoscitori del settore
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Sfera
automodellante
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Inserito il - 28/03/2019 : 16:12:05
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@Eigi:
Ti riporto il mio post uscito allepoca della Jeep uscita sempre in questa collezione, che cerca di far luce sui dubbi che anch'io ho avuto sulla fedeltà del modello. Però ti conviene rivedere a pagina 16 di questa discussione cosa se ne è detto....
"Ho preso la jeep, veramente graziosa, mi ha catturato per i suoi colori simpatici e la linea snella e graziosa. Devo però dire che questo abbinamento di colori/stampo non era mai esistito. Cosi verde con cerchi rossi si chiamava appunto 25J ma lo stampo presentava i longheroni delle ruote anteriori più distanziati, la calandra era più sviluppata in altezza, era sprovvista delle cerniere (o erano indicatori di direzione??) in rilievo sopra il cofano, i perni delle ruote non erano a bottone ma sporgenti, ed era prodotta dalla Dinky France. Questa presentata in edicola, era in realtà la 80B,prodotta dalla Dinky inglese, che aveva i longheroni anteriori più vicini, volante a tre razze e non quattro, e il fondino nero con impresso il mod. 80B (qui mancante), le cerniere sul cofano, ed era uscita solo verde militare, non altri colori. Suppongo che essendo già uscita verde e quindi corretta, all'estero con Atlas, in questo caso abbiano fatto i furbi volendoci appioppare un colore inedito ma su telaio con alcune incongruenze, che avevano già pronto. È il primo caso dall'inizio dell raccolta che mi trovò ad esprimere un giudizio totalmente negativo. Penso che procederó alla verniciatura, mancherà però il fondino.... e il volante a tre razze...."
P.S.: (1)non ho fatto alcuna modifica, il modello l'ho venduto.... P.S.: (2)in più modelli di questa collezione i perni delle ruote sono a bottone e non "pinzati" (scusate ma non so come chiamarli)anche se sul modello in origine non lo erano. Penso per conodità di produzione/norme sulla conformità alla vendita, etc..... A proposito, volendo fare la modifica, qualcuno sa come si potrebbe fare??
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eigi
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Inserito il - 28/03/2019 : 20:04:00
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| Sfera ha scritto:
@Eigi:
Ti riporto il mio post uscito allepoca della Jeep uscita sempre in questa collezione ...
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Non ho letto il tuo post perchè da poco ho ripreso a frequentare il forum con una certa assiduità, e non mi sono soffermato sulla versione civile, quando uscì, perchè quel modello mi interessava poco. Detto ciò, ora ho colmato la lacuna leggendo interamente il tuo vecchio post ... e credo che il problema riscontrato sulla 153A sia analogo a quello che tu riscontrasti sulla 25J, difatti son quasi certo che abbiano utilizzato lo stesso stampo, sbagliando due volte.
Una cosa che non mi torna nel tuo intervento riguarda la "cittadinanza" della 80B che, se non ho capito male, tu dici sia inglese; ritengo sia francese, così come il volante a tre razze, caratteristica tipica della versione francese, che per questo, e altri particolari, è ritenuta da molti più fedele all'originale.
Mi pare, comunque, che è appurato che l'errore l'hanno fatto ... e ben due volte!
Grazie del contributo
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caterpillar
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Inserito il - 29/03/2019 : 10:41:08
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| Sfera ha scritto:
P.S.: (2)in più modelli di questa collezione i perni delle ruote sono a bottone e non "pinzati" (scusate ma non so come chiamarli)anche se sul modello in origine non lo erano. Penso per conodità di produzione/norme sulla conformità alla vendita, etc.....
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Esistono delle normative internazionali sulla sicurezza dei giocattoli che vietano gli assi "pinzati".
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eigi
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Inserito il - 29/03/2019 : 12:27:17
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Esatto ... perchè i modellini di questa collezione sono "giocattoli" a tutti gli effetti, riportando sulla loro scatolina la dicitura "Prodotto non adatto a bambini di età inferiore a 36 mesi ... "
Magari bisognava pensarci nel momento della scelta dei modelli da "clonare"
Per conoscenza. La normativa europea non considera giocattoli i modellini che recano la specifica dicitura, come recita il punto 10 della direttiva 2009/48: "Prodotti destinati a collezionisti adulti, purché il prodotto o il suo imballaggio rechino un’indicazione chiara e leggibile che si tratta di un prodotto destinato a collezionisti di età 14 anni e superiore"
Esempi di questa categoria: a) modelli in scala fedeli e dettagliati, b) kit di montaggio di dettagliati modelli in scala, c) bambole folcloristiche e decorative e altri articoli analoghi, d) repliche storiche di giocattoli, e) riproduzioni di armi da fuoco reali;
La stessa direttiva specifica, altresì, quel che segue: "Si noti che, se un prodotto di consumo non rientra nel campo di applicazione della direttiva sui giocattoli, deve comunque essere sicuro in termini di salute e incolumità dei consumatori ai sensi della direttiva 2001/95/CE"
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Sfera
automodellante
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Inserito il - 01/04/2019 : 17:54:28
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Grazie delle delucidazioni!
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eigi
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Inserito il - 02/04/2019 : 23:30:55
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Ho notato, spulciando, che alcuni modelli della collezione francese hanno gli assi pinzati. Le cose son due: o i transalpini se ne fregano delle direttive europee, oppure c'è qualche "postilla" che permette di usarli (tipo "riproduzione di modelli storici"?)
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franciazzi
automodellandonissimo
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Inserito il - 03/04/2019 : 15:57:22
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Forse sulle scatole Atlas c'è scritto in chiaro (anche se in francese) "prodotto destinato a collezionisti di età 14 anni e superiore ecc.ecc..."
io non ho nessun modellino uscito nella serie francese, quindi non posso controllare.
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Modificato da - franciazzi in data 03/04/2019 15:58:42 |
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eigi
Amministratore
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Inserito il - 03/04/2019 : 16:48:03
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Sembra che la dicitura sia la stessa
Le nostre sono "manufatturate" da Norev, le loro da Atlas ... stranezze del mercato!
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Sfera
automodellante
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Inserito il - 04/04/2019 : 13:18:44
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Presa la Citroen 2cv n.538 gialla. Versione più moderna e aggiornata del modello uscito a inizio collezione colore bordeaux, n. di catalogo 25 (mi pare). Molto bella come dettaglio, verniciatura non pesante, vetri e interni rossi con volante grigio che risalta, poi ci sono le sospensioni. Prossimo modello Porsche 356 rossa, uscita identica a inizio collezione! Questo si che è un riciclo (per tirare la fine della collezione....)vedrete, non ci saranno prolungamenti, purtroppo.
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Modificato da - Sfera in data 04/04/2019 14:14:18 |
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franciazzi
automodellandonissimo
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Inserito il - 05/04/2019 : 11:13:16
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Ecco qualche foto della 2CV gialla e marrone uscita questa settimana, uscita nel 1962 come riproduzione della versione '61 dell'auto vera. Questo è un bel modellino, con tutte le migliorie dell'epoca (tranne le ruote sterzanti). Il modellino uscito ad inizio collezione (codice 24T) era di dieci anni prima, quindi senza arredi, vetri e sospensioni, ed era tutto un altro stampo, come d'altronde l'auto che riproduceva. In questo caso non si tratta quindi di doppione. Il prossimo numero, come correttamente indicato da Sfera, è invece un doppione identico, come fu anche per la Fiat 600.
Foto della 2CV:
La collezione comunque per me ha perso molto slancio e si sta un pò trascinando verso la sua conclusione. Non credo che siano previsti allungamenti, e sinceramente a queste condizioni neanche li auspicherei.
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sprintgt
automodellante
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Inserito il - 05/04/2019 : 14:22:42
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Rispetto alla collezione uscita in Francia...mancherebbero penso all'appello almeno altre 20 uscite, anche se non so dove trovare il loro piano dell'opera per verificare... Sarebbe bella una continuazione
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