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era un post provocatorio con offesa a un personaggio pubblico.Non c'è bisogno di spiegazioni,basta il buon senso. Se parlate di lancia bene,altrimenti potete pure evitare di scrivere
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Grazie di riattivare il mio post con le foto e sulla "offesa" ne puoi mettere degli *** oppure cancelli parzialmente. Qui la censura mi sembra un po dura.
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La censura non è dura. Era un post che: 1)poteva innescare battibecchi qua dentro deviando la discussione (come spesso accade) 2) i modellini qua dentro che c'entrano?parliamo di auto vere 3) offese verso un personaggio. Nella remota (molto remota ma sempre possibile) ipotesi che qualcuno legga e si incavoli per quello che hai scritto, il forum ne va di mezzo.O sicuramente si creerebbero casini 4)No...non posso fare come la maestra e mettere gli asterischi...anche perchè di salvabile nel tuo post non c'era nulla. 5) dire che qua dentro la censura è dura....perdonami ma mai più cosa è stata distante dalla realtà come questa.
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cars99 ha scritto: Comunque se ricarrozzassero per bene qualche auto fatta sul pianale Fiat, un po' come han fatto con Tipo, 155 e Dedra facendo delle buone auto, il marchio Lancia venderebbe.
Questo sistema è stato al rovina del marchio Lancia e anche dell’Alfa : ogni marchio deve mantenere la propria personalità , non metto in dubbio che alla fine si deve minimizzare i costi, ma il gruppo VW insegna che non si fa intendere al cliente Audi che ha una Skoda ricarrozzata, ma al si fa intendere a l cliente Skoda invece che la sua Octavia deriva da un Audi.... Certo non bastano le parole , ma servono i fatti, che il gruppo VW è stato in grado di attuarli
giomboLancia ha scritto:
Non posso non esprimere un mio commento riguardo alla situazione della Lancia attuale. Diciamolo chiaramente, il marchio Lancia è stato affossato intenzionalmente con l'uscita di Ghidella. E gli esempi di della politica commerciale successiva sono lampanti. K, Delta II Serie (e con il relativo abbandono dei Rally), Dedra tenuta in listino all'infinito (fino al 2000!) e una Y incapace di far breccia dei cuori dei cittadini extraeuropei. Oggi il marchio Lancia sconta un immagine totalmente snaturata rispetto a quella delle origini. Marchionne dice "Lancia non ha appeal ". Concordo in parte. Il successo Mondiale della Lancia nei Rally non risalgono all'anteguerra, in certi mercati come la Cina o gli Emirati, un marchio di lusso del genere perché non dovrebbe piacere se presentato con i mezzi giusti? Che Marchionne preferisca prima revitalizzare Alfa per poi ripescare Lancia? Sul fatto che la Lancia abbia raramente generato utili, concordo pienamente. Gli utili si sono visti principalmente durante il periodo di Vincenzo Lancia (i particolare grazie a Lambda e Artena) e quello del periodo Fiat fin quando la Delta ha venduto bene. Il periodo di Gianni Lancia e di Pesenti, fu pieno zeppo di debiti a causa di strategie commerciali sbagliate e una organizzazione aziendale confusionaria. Nonostante ciò, penso sia oggettivo il fatto che il marchio Lancia sia degno di essere messo nella lista dei più grandi marchi automobilistici al mondo, visto l'elevatissimo numero di brevetti depositati e il grande successo nei Rally. Comunque andrà, la Lancia rimarrà sempre un grande marchio che merita di essere elogiato e mantenuto "vivo" attraverso la sua gloriosa storia. Nonostante un recente passato alquanto deplorevole...
Concordo,le disgrazie Lancia sono iniziate con l'uscita di Ghidella e parallelamente con l’entrata nel gruppo dell’Alfa: a Torino non sono stati capaci di gestire i due marchi Le Lancia non hanno mai generato utili tranne nel perido 80-90, quando le varie Y10, Prisma, Delta Integrale e Thema erano regine del loro segmento in Italia, e si difendevano in Europa, la gestione dei modelli che succedettero ( a parte la Y10) fu fallimentare con una caduta prima progressiva e poi verticale delle vendite, dovuti a una serie consecutive da record di errori di marketing - Lancio della Dedra SW con anni di ritardo - Lancia Delta II° inguardabile - Lancia della Lybra-Lybra SW con almeno 4 anni di ritardo, dovuto a inspiegabili tentennamenti ( la macchina era gia pronta nel 95) - Col passaggio dalla Thema alla K, il ruolo dell’ammiraglia viene snaturato - Lancia K coupè - Lancia Thesis che viene snaturata rispetto alla bella Dialogos per questioni finanziarie - Lancia Delta III che nonostante uno sforzo pubblicitario non da poco non convince nessuno - Lancia Chrysler 300 C - Lancia Chrysler 200 cabriolet con motori improponibili in tempi di crisi acuta -
Modificato da - 512s in data 13/05/2015 12:30:21
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Il ritiro dalle competizioni sommato a modelli sbagliati usciti negli anni novanta, hanno sentenziato la fine molto prossima di Lancia, ancora prima dell'attuale recessione. Esteticamente una Lancia o si ama o si odia. A me piace la Thema,quella dell'84, come a tanti del resto, ma a quanti piace/piaceva una k, una Gamma berlina o una Trevi? Pochi, molto pochi gli estimatori tra i quali il sottoscritto che et un fiero ex kappista. Il lancista credo vada un un pò sopra le righe in termini di estetica, vuole non tanto il nuovo quanto il diverso e credo gli sia mancato proprio questo proprio su quei modelli di uno/due decenni fa, stilisticamente un pò spenti. Poi venne la Lybra, di gusto retrò e nata già vecchia e la Thesis, bellissima per me, ma onestamente troppo barocca e soprattutto troppo cara. Il resto lo conosciamo tutti. Sulle Lancia/Chrysler non commento. Non mi stupisce che un brand dal glorioso passato faccia questa fine.
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Il problema che se non era per" maglione" la Fiat era morta da un pezzo.Lancia paga scelte scellerate del passato leggasi Thesis , milioni buttati al vento 10000 pezzi in 10 anni....
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Il problema che se non era per" maglione" la Fiat era morta da un pezzo.Lancia paga scelte scellerate del passato leggasi Thesis , milioni buttati al vento 10000 pezzi in 10 anni....
E se qualche anima pia non ne mette una in museo,non ne rimarra traccia se non fotografica.Non che "K",a parer mio,abbia fatto tanto meglio sul piano commerciale(e aggiungerei stilistico).
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Aggiornamento del post in Lancia 2017. In rete circola la notizia che il gruppo cinese GAC, sarebbe interessato all'acquisto del marchio Lancia. GAC già collabora con FCA, e l acquisizione di Lancia sarebbe il primo passo per arrivare nel mercato europeo.
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Sara' ma le parole di Marchionne non lasciano speranza per il futuro del marchio, anche se non credo che se qualcuno arriva col cash si rifiuta di vendere Interessante qusto riassunto che ben coglie le contraddizioni del gruppo FCA sul marchio Lancia
Marchionne: «Mai visto un progetto valido, non la rilanceremo». Ma una cessione pare difficile. E il marchio sopravvive con un solo modello, la Ypsilon, che in Italia fa comunque numeri record. Che Lancia abbia chiamato “Unyca” l’ultima versione della Ypsilon, suona un po’ beffardo. Infatti non esiste un altro marchio al mondo che possiede un solo modello. Lo camuffano più o meno una volta all’anno con qualche ritocco, per non far pensare che sia sempre lo stesso: un giochino che non inganna nessuno. Ma nonostante questo, anche nel 2016 ha venduto in Italia quasi 66mila auto. Più di tutte le Mercedes (che di modelli ne commercializza 25) insieme; più di Audi, di Citroen e di Bmw che la seguono nella classifica delle immatricolazioni. E quasi il doppio di Alfa Romeo, “sorellastra” che si porta via tutte le attenzioni (e la borsa) del capo con il maglione blu. Non è Cenerentola però: nel suo piccolo, Lancia è un fenomeno. Paranormale. Sergio Marchionne l’ha confessato pubblicamente poche settimane fa a Ginevra: «Mi dispiace non poterne finanziare il rilancio, ma non ho mai visto un progetto convincente di questo brand, e in grado di farci guadagnare. Preferisco concentrarmi su Alfa e lasciar stare Lancia, per quanto sia molto legato a quel nome. Io stesso ho comprato da poco una vecchia Delta Integrale, ma rifare oggi qualcosa che sia alla sua altezza non è immaginabile...». Fine delle trasmissioni. C’è solo la Ypsilon e sola resterà. Lei piace, ha stile, il pubblico femminile anzi la adora e si augura che non cambi mai troppo. Fino a quando resisterà, questa è la domanda successiva. Non il modello, che funziona benissimo, ma il marchio stesso. Mummificato per scelta, e per mancanza di idee, nonostante un passato forte, fatto di lusso, raffinatezza e grandi risultati nei Mondiali rally che disputava e vinceva. Tra le più antiche case automobilistiche italiane, fu fondata nel 1906 a Torino da Vincenzo Lancia e si specializzò nella fabbricazione di veicoli di lusso. Nel 1958 la acquista Carlo Pesenti, proprietario di Italcementi, il quale nel 1969, per respingere un tentativo di scalata del suo gruppo industriale da parte di Michele Sindona, la cede alla Fiat. Nel 2007 diventa Lancia Automobiles e, dopo la formazione della nuova capogruppo Fiat Chrysler Automobiles, diventa una sussidiaria di Fca Italy. Nel progetto iniziale di quest’ultima, Lancia doveva essere una sorta di gemma per impreziosire la rozza Chrysler. Ci hanno provato, ma la riproposizione della Thema su base Chrysler C300, non è piaciuta affatto. Peggio ancora l’azzardo della Flavia derivata dalla Chrysler 200 Cabrio, uscita di produzione nell’ottobre 2013, dopo appena un anno e mezzo dall’esordio. Dei rispettivi modelli del passato non avevano nulla, a iniziare dal passo, decisamente troppo americano. Classe zero, mercato insignificante, missione abortita. E futuro sbarrato, almeno all’estero, dove Lancia non ha storia e probabilmente continuerà al massimo a travestirsi da Chrysler. La coperta è corta, produrre auto costa tanto e un progetto serio ha bisogno di anni di investimenti, troppi per un marchio come Fca abituato a ragionare solo sul breve periodo. Finchè la Ypsilon corre così (in assoluto è ancora la seconda auto più acquistata in Italia dopo la Panda) in realtà Lancia potrebbe essere un tassello spendibile verso un potenziale acquirente straniero. Ipotesi però smentita da Marchionne, che ha ribadito che fino a quando resterà al timone non venderà nulla. Il risiko delle alleanze in atto non consente di escluderlo, ma intanto Lancia resta svilita di fronte al suo passato senza futuro. Sola, ferma, Unyca.
Modificato da - 512s in data 10/05/2017 00:03:21
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"Dopo aver lanciato alcune vetture sulla base di altri progetti quali Delta, Bravo, Y e 500, marchiato i veicoli Chrysler snaturando di fatto completamente lo stile del brand, non si sono trovate soluzioni efficaci e soddisfacenti."
Già ampiamente prevista come conseguenza... Potrebbe interessare il gruppo cinese, un po' come successo alla rover , speriamo che almeno non sia ceduta per 1 dollaro (se non erro tanto fu il prezzo del marchio inglese).
Speriamo in Giulia ....
Modificato da - Alb-Digione79 in data 15/05/2017 13:28:40
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I problemi in cui è incappata Lancia sono diversi: quando fallì sotto la gestione Pesenti era una macchina stra-lusso, al livello di Mercedes, con tre linee di motorizzazioni e soluzioni tecniche all'avanguardia, si veda la trazione anteriore che all'epoca era superiore alla trazione posteriore, il motore a v cullato di 60 gradi, il motore boxer e il 6 clindri a v di Flaminia. Le auto erano carissime, erano fatte di grande qualità ma visto il fatto che per venderle all'estero vi erano i dazi doganali, fuori dall'Italia in pochi potevano permettersele. In Inghilterra una Fulvia Coupé veniva a costare come una Jaguar E type.. e ho detto tutto... Inoltre non vi erano le economie di scala per poterle produrre quindi anche chi le produceva non ci guadagnava.
Poi arrivò l'era Fiat dove si fecero grosse economie anche sui materiali, si veda le Beta che arrugginivano solo a guardarle, vetture con motori Fiat chiaramente posizionate più in basso delle auto extra-lusso dell'era Pesenti ma che in un'Italia che ancora comperava auto italiane grazie ai dazi doganali che rendevano un'auto comperata dall'estero più cara ha retto per molti anni: infatti come si può paragonare una Prisma a una 190 che nient'altro era che una regata col retrotreno diverso ? E poi ci sono stati gli anni di Ghidella, un uomo in cui credeva fortemente nel prodotto che videro la Thema diventare un vero status symbol dei dirigenti italiani.
Poi cos'è successo ? che tolti i dazi doganali le auto straniere che arrivavano in Italia costavano meno delle auto italiane, che la concorrenza non è stata a dormire vedi Audi e che purtroppo per Romiti e Cantarella sono stati tirati fuori modelli incompiuti, vedi Kappa, che uscì con il retrotreno posteriore difettoso e le motorizzazioni a 5 cilindri che sino al 1998 avevano problemi, la Lybra che uscì così come la conosciamo con 4 anni di ritardo, la Dedra durata 10 anni ecc.. ecc.. E poi arrivò il bidone più grosso di tutti, la Thesis, che costava più di una Mercedes e che era ancora basata sul pianale di due generazioni prima modificato nelle sospensioni che creò immani perdite al Gruppo e vendite nulle.
fca non ha ancora il coraggio di chiudere Lancia perchè fanno gola le oltre 60.000 ypsilon annuali che si vendono in Italia e non avendo in programma di sostituire la Punto la tireranno avanti finché non sarà cotta del tutto anche perché devono saturare lo stabilimento di Ticky e la 500 non tira più come 10 anni fa.
Finita la Ypsilon vedrete che chiuderanno anche il marchio.
Meglio marchio chiuso che sopravvivere con un pandino un po' meglio...
Modificato da - Carloarezzo in data 16/05/2017 12:28:27
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