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512s
iperautomodellante
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Inserito il - 18/02/2012 : 10:04:24
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Gino , c'è una cosa che però si deve sottolineare: se in Italia ci fosse un vero talento, un Vettel italiano per esempio, di sicuro avrebbe un volante in F.1 Quindi la domanda è: perchè in Italia non abbiamo più talenti o ancora meglio perchè non riusciamo più a coltivarli?
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austin
automodellandonissimo
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Inserito il - 18/02/2012 : 11:15:54
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Io invece vado controcorrente e vi dico che potrebbe anche esser una cosa positiva per jarno . Sinceramente per come e' messa la caterham io non mi sarei neanche presentato al via.
Dopodiche ' posso ipotizzzare che almeno uno dei due piloti toro rosso faccian cilecca. Con Buemi impegnato dal contratto toyota, ritengo che potrebbero dirottare i loro interessi verso jarno,pilota d'esperienza e che se ritrova un po' di competitivita' puo' darci soddisfazioni .
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allegritti
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Inserito il - 18/02/2012 : 12:04:03
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Non voglio annoiarvi con lunghe disquisizioni ma frequentando da 10 anni l'ambiente delle corse direttamente mi sono fatto delle idee sui nostri talenti.
Abbiamo avuto alcune grandi promesse nelle categorie addestrative che al momento del grande salto si sono perse ed altre che hanno dovuto prendere altre strade.
Mi vengono in mente Filippi, Pantano ottimi piloti (magari non campionissimissimi) che però per una serie di motivi (un po' di mentalità, un po' di soldi) non sono riusciti a fare in modo compiuto il grande salto.
Mi vengono in mente alcuni piloti che (giustamente) hanno cercato altre strade e hanno saputo ritagliarsi ottimi spazi (Gimmi, Thomas Biagi, i Piccini, Edo Mortara, e non ultimo Bonanomi )
Quelli per cui mi spiace di più forse sono proprio Davide Rigon e Mirko Bortolotti che sono quelli che con meno mezzi hanno dimostrato innegabile valore. Un' altro di cui si parla poco e che, personalmente mi dispiace vedere un po' in disparte, è Ricci.
Per quanto trovo un po' ipocrita l'atteggiamento della Ferrari va specificato che, effettivamente, non è loro compito coltivare i talenti, o meglio loro devono prendere i più bravi di quelli che ci sono a livello internazionale: non necessariamente di nazionalità italiana.
E alla fine non so neppure quanto è colpa di ACI-CSAI. Per carità noi abbiamo avuto molti anni di "buco" con una Formula3 che era ridicola (e temo lo tornerà presto). La colpa è un mix di cose: pochissime risorse economiche per fare il salto di qualità dalle categorie "dove ancora economicamente si può" a quelle dove i costi solo altissimi, incapacità di alcuni managment di guardare oltre e di programmare seriamente una carriera, mancanza di una certa attitudine al cambiamento di alcuni piloti che difficilmente si distaccano da alcuni meccanismi abbastanza provinciali.
Per carità non è una verità assoluta. Però temo che questa situazione resterà a lungo così.
(ma voi, immaginandovi team manager di una squadra di F1 davvero prendereste un demotivatissimo Trulli a fine carriera, pagandolo al posto di un pilota come Petrov che porta soldi e non è nemmeno un chiodo?? io no. Siceramente se Trulli fosse stato francese o belga o chissàdidove certi discorsi sul talento non li avremmo neppure fatti)
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n/a
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Inserito il - 18/02/2012 : 18:49:23
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| 512s ha scritto:
se in Italia ci fosse un vero talento, un Vettel italiano per esempio, di sicuro avrebbe un volante in F.1
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+1 Sottoscrivo pure le considerazioni di Gino.
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giosas
automodellandonissimo
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Inserito il - 18/02/2012 : 20:40:08
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Quoto e straquoto Gino.Anche se per spirito nazionalista,mi dispiace un po' non vedere nessun italiano al via. Ma,ovviamente se la qualità dei nostri piloti è questa,se le auto a loro assegnate sono delle pippe..Beh,forse non ce ne accorgeremo nemmeno della loro mancanza!!
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austin
automodellandonissimo
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Inserito il - 18/02/2012 : 21:20:40
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Scusa allegritti , con 10 anni di vita vissuta nei paddock mi stai dicendo che Trulli e' una pippa ? Trulli per me e' stato demolito da quel basta*** di briatore e poi dalle auto poco competitive avute dopo..Ok e' colpa sua e del suo manager se non ha guidato di meglio , ho capito che alla fine ha scelto i soldi piuttosto di un auto competitiva, ma dire che se fosse stato straniero non ce ne saremmo accorti vale per me solo per la parentesi finale in toyota e dei 2 anni di lotus....
Alla fin fine, oltre lui, chi c'e' stato di italiano costantemente nelle prime posizioni in f1 dal 97 in avanti fino al 2004 ?
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drionita
automodellantino
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Inserito il - 20/02/2012 : 10:30:10
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Se posso dire la mia modesta opinione sull'argomento, l'attuale crisi nasce tra la fine dei '70 e la metà degli '80. Cioè gli anni della fine della vera concorrenza automobilistica in Italia, fine, a sua volta, figlia dell'assenza di un vero capitalismo in Italia (troppo propenso a "fare cartello" come vediamo in tutti i campi, dalle TLC ai servizi finanziari all'energia, ma questo è un altro discorso). Fino a quel periodo Case come Fiat, Lancia e Alfa Romeo si sfidavano nelle corse, Fiat vs Lancia nei rally, Alfa vs. Ferrari in F1, e poi le presenze in tutte le categorie, dalle monoposto F1/F2/F3/F.Abarth ai rally nazionali e mondiali fino agli sport-prototipi. Ciò spingeva le Case a investire nei vivai con vere e proprie filiere che portarono su i vari Alboreto, Patrese, i fratelli Fabi, Giacomelli, Nannini con un onda lunga fino ai Modena e Capelli. Scoprire i piloti migliori per vincere in pista per vendere in strada, questo accadeva allora. Questo succede ora, per esempio, in Germania, dove esiste vera concorrenza tra i Gruppi: case impegnate a lottarsi su più fronti, vivai da cui spuntano campioncini su cui scommettere, e non e un caso che nel mondiale F1 ci siano così tanti tedeschi. Nel DTM si sfideranno Mercedes, BMW e Audi, riuscireste a concepire un campionato turismo italiano in cui case di uno stesso gruppo come Fiat, Alfa e Lancia si battagliano per togliersi quote di mercato? Sarebbe folle spendere soldi per la lotta in famiglia. Il progressivo accorpamento dell'industria automobilistica italiana in un unico gruppo e la conseguente razionalizzazione dell'investimento in sport, e quindi niente concorrenza interna tra i marchi, sbagliate caratterizzazioni degli stessi tradendo decennali eredità sportive, poi ulteriori tagli per concentrare gli sforzi economici sulla F1: questo lo scenario padre dell'attuale situazione. La mancanza di una certa cultura sportiva in Italia ha fatto la sua parte: da noi esiste quasi solo la Formula 1 e la Ferrari. Per sovrammercato, paradossalmente il decennio di successi della Ferrari, che ne ha aumentato la già grande visibilità mediatica, ha dato il colpo di grazia, concentrando gli sponsor sul "bersaglio grosso" e uccidendo i piccoli team come Osella/Fondmetal e Minardi che si sforzavano di portare, a fianco dei portatori di valigia, qualche giovane alla ribalta.
Matteo
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_shark_
automodellante
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Inserito il - 20/02/2012 : 12:58:16
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Allora io la butto li, nella vita di tutti i giorni così come nello sport, ci sono essenzialmente due modi per emergere, o aspetti che qualcuno ti noti e di conseguenza ti appoggi in tutto spingendoti fino alla massima aspirazione. Oppure, metti fuori le PA-LLE, combatti con le unghie e coi denti, magari andando a volte sopra le righe, cominci a sbatacchiare concorrenti qua e la e vincendo. Ora, della prima categoria fanno parte il 95% delle persone, vuoi perchè è più semplice, vuoi perchè il grosso del tuo lavoro lo fanno altri per te, fatto sta che poi di quel 95% a raggiungere le alte vette resta solo un 10%. Della seconda categoria invece, quella dei manici, quella del puro istinto e velocità, fanno parte solo il 5% del totale ma fateci caso la quasi totalità di questi raggiunge traguardi importanti, vedi Schumi, Vettel, Villeneuve, Senna ecc... Ora ammettiamolo anche, negli ultimi anni i piloti italiani non sono stati poi tutti sti "piedoni", hanno tutti vivacchiato in scuderie di secondo piano, tranne qualche sporadica apparizione tra le vette delle classifiche per poi tornare a ripiombare nel mucchio. Unito poi a un potere sportivo inefficace e latitante ha portato ai risultati a cui assistiamo oggi. Io la colpa la do alla Csai, ma la do anche a tutti quei giovani, che bruciano le loro chance preferendo vivacchiare qua e la piuttosto che prendendosi dei rischi veri e propri pur di emergere. Ovvio che poi leggendo Domenicali che dice di essere triste di non vedere più italiani in formula 1 mi girano i "cabasisi" quando il primo a scegliere piloti stranieri è lui! Poi che i piloti stranieri sappiano "vendersi" meglio o hanno il piede pesante è tutto da vedere, ma chissà com'è i piloti esotici aumentano e quelli nostrani latitano. Non è unicamente una questione di talento, ma non è nemmeno una questione meramente economica. Ma in un motorsport dove si ammettono squadre come la Marussia-Virgin o la HRT che non hanno manco i soldi per le divise nuove e che pur di sopravvivere ammettono piloti con la valigia, capirete che il talento può pure non esserci, basta avere la valigia piena di dollari. Allora quale sarebbe l'alternativa giusta? a) Meritocrazia, va avanti solo chi merita, senza bisogno di budget. b) Non ammettere in formula 1 le squadrette c) Obbligare le federazioni ad avere un proprio programma giovani NAZIONALE con l'obbiettivo di "tirar su" dei talenti da mandare in F1. d) Obbligari i giovani piloti ad USCIRE LE PALLE e FARSI NOTARE!!!!!!!!
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ziotony
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Inserito il - 20/02/2012 : 13:57:47
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| austin ha scritto:
Scusa allegritti , con 10 anni di vita vissuta nei paddock mi stai dicendo che Trulli e' una pippa ? ...
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se ho interpretato bene le parole di Gino, credo che volesse dire(e io sono d'accordissimo) che ora Trulli è molto demotivato, ed è indubbiamente a fine carriera... a questo punto è ovvio che alla Lotus(Chateram) preferiscano un Petrov che non è un pessimo pilota, e per di più porta anche soldi. Non è una questione meramente economica, non stanno rinunciando ad un giovane e promettente pilota senza portafoglio... Il raggionamento ci sta tutto.
Detto questo ovvio che dispiace non vedere piloti italiani al via nel 2012.
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eigi
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Inserito il - 20/02/2012 : 18:21:33
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| _shark_ ha scritto:
... Oppure, metti fuori le PA-LLE, combatti con le unghie e coi denti, magari andando a volte sopra le righe, cominci a sbatacchiare concorrenti qua e la e vincendo ...
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Giusto, condivido, ma puoi farlo se hai le palle a monte e non a valle ... cioè se hai del talento vero, se hai quel "qualcosa" in più che altri non hanno, se sei un campione. Altrimenti, a parità di palle a valle, si apre la valigetta e si contano i soldi.
E' triste ma in Italia non sono nati e cresciuti campioni da F1 ma poi scopriamo di avere un pilota con un palmares impressionante nelle gare endurance che nessuno però si caca: Rinaldo "Dindo" Capello.
Anch'io credo che Gino non volesse dire che Trulli è una pippa di pilota: è semplicemente arrivato al capolinea, giusto che scenda. E che se non era italiano noi non ci si stava a perder troppo tempo dietro.
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allegritti
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Inserito il - 20/02/2012 : 19:01:45
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Sia Ziotony che eigi hanno colto a pieno il senso delle mie parole. Tra un Trulli demotivato e a fine carriera ed un pterov che porta vagonate di dollari e non è manco un fermo io personalmente avrei preso il secondo.
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vale61
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Inserito il - 20/02/2012 : 23:31:22
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| _shark_ ha scritto:
... Allora quale sarebbe l'alternativa giusta? a) Meritocrazia, va avanti solo chi merita, senza bisogno di budget. b) Non ammettere in formula 1 le squadrette c) Obbligare le federazioni ad avere un proprio programma giovani NAZIONALE con l'obbiettivo di "tirar su" dei talenti da mandare in F1. d) Obbligari i giovani piloti ad USCIRE LE PALLE e FARSI NOTARE!!!!!!!!
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Semplice, se vuoi fare emergere il fattore umano devi rendere i mezzi piu' umanamente controllabili :allungare la frenata, togliere aderenza ai pneumatici, eliminare l'aerodinamica che da' effetti dannosi a chi segue, ridurre la durata dei gp in modo da avere gomme massacrabili per almeno un'oretta, togliere le regolazioni al volante ecc... insomma tutte cosette semplicissime da fare ma che renderebbero il pilota piu' importante del mezzo ... quindi i costruttori non accetterebbero mai.
Ciao Vale.
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ziotony
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Inserito il - 21/02/2012 : 09:38:01
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| allegritti ha scritto:
Sia Ziotony che eigi hanno colto a pieno il senso delle mie parole. Tra un Trulli demotivato e a fine carriera ed un pterov che porta vagonate di dollari e non è manco un fermo io personalmente avrei preso il secondo.
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HAHAHAHAH da quanto tempo non eravamo così d'accordo su qualcosa?
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allegritti
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Inserito il - 21/02/2012 : 11:12:39
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Vale non sono molto d'accordo, Per arrivare alla F1 ci sono molteplici passaggi formativi dove le capacità emegono (Kart, F3, WSR, GP3-Gp2, F Renault 2.0..). Non bisogna prendere per riferimento assoluto solo la F1.
Il problema è che, a differenza di altri sport, il motorsport costa tanto ed è da sempre molto globalizzato esponendosi quindi, fatta eccezione per la prima fase della carriera, anche a "concorrenza" di mercati più ricchi.
Il pilota XXX italiano che è bravo mettiamo in un ipotetica scala "2" ed ha supporto economico per "x" vedrà per forza di cose passarsi avanti il pilota tedesco (scrivo una nazione più ricca) bravo 2 come lui ma con supporto economico XXX (triplo). E purtroppo dove i soldi sono veramente tanti si vedrà passare avanti anche dal pilota bravo 1 con supporto economico XXXX..
Aggiungendo poi tutti i problemi di cui sopra (di mentalità e di managment, di incapacità di uscire dal proprio contesto nazionale). Senza contare che probabilmente, al momento, un supertalento in italia temo non ci sia.
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ziotony
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Inserito il - 21/02/2012 : 12:30:01
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| _shark_ ha scritto: Allora quale sarebbe l'alternativa giusta? a) Meritocrazia, va avanti solo chi merita, senza bisogno di budget. b) Non ammettere in formula 1 le squadrette c) Obbligare le federazioni ad avere un proprio programma giovani NAZIONALE con l'obbiettivo di "tirar su" dei talenti da mandare in F1. d) Obbligari i giovani piloti ad USCIRE LE PALLE e FARSI NOTARE!!!!!!!!
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ragazzi non capisco se stiamo facendo discorsi seri o stiamo cazzeggiando...
La F1, come tanti altri, è uno sport pieno di incognite e variabili... come si fa a fare ricette per far funzionare le cose??
shark...quello di cui parli tu è un mondo che non esiste, e che non potrebbe mai esistere...
calcolando che la differenza tra le squadrette e le squadrone è data per il 90% dai soldi a disposizione, vediamo cosa succederebbe ad ammettere solo "squadrone": una F1 con sei/otto macchine che girano in pista perderebbe il 90% del pubblico. una F1 seguita dal 10% del pubblico attuale raccoglierebbe il 10% della pubblicità. con il 10% dell'introito pubblicitario le "squadrone" diventerebbero squadrette... quindi F1 morta dopo tre gare.
è un cane che si morde la coda... La F1 come diceva il buon Gino è uno sport mooolto costoso!!! e i soldi si sa portano soldi... ma togliere soldi, porta ad un implosione del sistema. e i soldi li porta il pubblico quindi le squadrette ci vogliono per fare spettacolo... perchè lo spettacolo porta pubblico e quindi soldi... però le squadrette per campare hanno bisogno di soldi... e chi li porta i soldi? gli sponsor, e gli sponsor spesso sono legati ai piloti e il cerchio si chiude...
allora la questione è: Vogliamo una F1 combattuta avvincente con tante macchine che se la giocano con piloti forti che le suonano a piloti scarsi, su piste belle sparse in tutto il mondo? oppure vogliamo tre/quattro team ricchi che gareggiano noiosamente con regolamenti da "monomarca" su un paio di circuiti in nazioni ricche?
per quanto riguarda i piloti nostrani non si può certo obbligare una federazione a costruire piloti. Non siamo mica in Cina che gli atleti se li fabbricano apposta per portare in giro la bandiera cinese. Lo sport non è come la vita reale, nello sport oltre la voglia, il sacrificio e l'abnegazione ci vuole una cosa che si chiama TALENTO e il talento non te lo inventi, o ce l'hai o non ce l'hai.
Se un pilota ha talento verrà sicuramente notato e se avrà fortuna troverà uno sponsor o una squadra che gli darà fiducia.
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austin
automodellandonissimo
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Inserito il - 21/02/2012 : 16:53:31
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| ziotony ha scritto:
ragazzi non capisco se stiamo facendo discorsi seri o stiamo cazzeggiando...
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mI VIENE DA DIRTI.... 'A SECONDA........!
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n/a
deleted
Nota:
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Inserito il - 21/02/2012 : 19:43:14
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| austin ha scritto:
IDopodiche ' posso ipotizzzare che almeno uno dei due piloti toro rosso faccian cilecca. Con Buemi impegnato dal contratto toyota, ritengo che potrebbero dirottare i loro interessi verso jarno
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Ne dubito. La Toro Rosso è la squadra 'giovanile' della Red Bull. Con tutti i ragazzi messi sotto contratto da Marko, perché chiamare un pilota al crepuscolo della carriera?
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Modificato da - n/a in data 21/02/2012 19:50:31 |
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sebloeb
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Inserito il - 21/02/2012 : 20:31:06
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boia de' due pagine a parla' di Trulli se ne parla piu' ora di prima. ha avuto la sua occasione,l'ha sfruttata vincendo a montecarlo,ma quando basta basta
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vale61
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Inserito il - 21/02/2012 : 21:53:25
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| allegritti ha scritto:
Vale non sono molto d'accordo, Per arrivare alla F1 ci sono molteplici passaggi formativi dove le capacità emegono (Kart, F3, WSR, GP3-Gp2, F Renault 2.0..). Non bisogna prendere per riferimento assoluto solo la F1.
Il problema è che, a differenza di altri sport, il motorsport costa tanto ed è da sempre molto globalizzato esponendosi quindi, fatta eccezione per la prima fase della carriera, anche a "concorrenza" di mercati più ricchi.
Il pilota XXX italiano che è bravo mettiamo in un ipotetica scala "2" ed ha supporto economico per "x" vedrà per forza di cose passarsi avanti il pilota tedesco (scrivo una nazione più ricca) bravo 2 come lui ma con supporto economico XXX (triplo). E purtroppo dove i soldi sono veramente tanti si vedrà passare avanti anche dal pilota bravo 1 con supporto economico XXXX..
Aggiungendo poi tutti i problemi di cui sopra (di mentalità e di managment, di incapacità di uscire dal proprio contesto nazionale). Senza contare che probabilmente, al momento, un supertalento in italia temo non ci sia.
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Si , e' chiaro che tu stai fotografando cio' che e' la realta' attuale.
Il mio ragionamento era piu' una risposta al come mai si ha a volte la sensazione che uno bravo (non fenomeno) alla fine non emerga, al di la se italiano o meno.
Parto dal presupposto che una semplificazione dei mezzi in F1 renderebbe piu' evidente il valore aggiunto del pilota, minori costi, maggiore livellamento dei mezzi, teoricamente un numero maggiore di team, piu' spettacolo in pista e piu' spazio anche per i "meno valigiati".
Ciao Vale.
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n/a
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Inserito il - 22/02/2012 : 09:06:58
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| vale61 ha scritto:
Parto dal presupposto che una semplificazione dei mezzi in F1 renderebbe piu' evidente il valore aggiunto del pilota, minori costi, maggiore livellamento dei mezzi, teoricamente un numero maggiore di team, piu' spettacolo in pista e piu' spazio anche per i "meno valigiati".
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Mah. Premesso che ritengo le tue proposte d'improbabile attuazione, è storia di ieri Vettel che porta alla vittoria una Toro Rosso. Impresa impensabile per tutti coloro che lo hanno preceduto e che lo hanno seguito al volante delle monoposto faentine. Rispetto a vent'anni fa, i valigiati possono avere guadagnato qualche posto a metà schieramento, ma il fuoriclasse, IMHO, riesce comunque a mettersi in mostra. Che in Italia non nasca un grande talento da tanto, troppo tempo, anche per i motivi spiegati da Gino e drionita, è altro discorso. Non è, però, storia di oggi: l'ultimo titolo iridato di F1 andato a un italiano risale al 1953.
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