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Scheda tecnica:

Autore
Roberto (VFGHED)
Anno
2003/2004
Modelli
Ferrari 312 PB
Scala
1/12
Marca Modelli utilizzati
MG model Puls
Descrizione
 
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La passione del modellismo, della meccanica della fotografia mi ha portato a voler realizzare partendo dalla base di un modello della MG Model Plus in scala 1/12 un sport prototipo del 1971 la FERRARI 312 PB, auto che in quel periodo, io ero ai miei primi interessamenti verso lo sport dei motori, era il mio sogno visto i successi in pista. Il modello in oggetto ha lo stampo realizzato in resina, la carrozzeria è in un unico pezzo ( non è apribile ) il motore e il cambio sono visibili solo dalla parte posteriore, la sospensione anteriore non esiste, (viene fornito il solito perno da 3 mm.), mentre la posteriore è abbastanza dettagliata anche se a onor del vero, i dischi freno e le relative pinze non rappresentano il miglior realismo. Ho iniziato la realizzazione del modello riportando su un foglio A4 le dimensioni del fondello in modo tale da avere le misure di riferimento dell’asse ruote anteriore e della relativa carreggiata, poi ho fresato il fondello (foto 2) asportando le parti di sostegno dell’asse ruota, è mia intenzione (con l’ausilio di varie foto scattate al Mugello in occasione del Ferrari Day 2003 alla vettura sopra raffigurata) costruire tutta la parte anteriore del telaio e le sospensioni, dopo di questa fase sempre con l’ausilio di una fresa da 1mm., seguendo nello stampo le chiusure, ho staccato dalla carrozzeria il cofano anteriore, le porte, il supporto radiatori e roll bar ed infine il cofano motore. Fase successiva, barra in alluminio da 30mm., tornio e fresa e si realizzano i dischi freni, come misure di riferimento (dopo una rettificata ai cerchi ruota anteriori con il tornio, foto 3) il diametro interno dei cerchi, poi i portamozzi anteriori (foto 4) ed infine le pinze freni (foto 5), il risultato del complessivo ruota anteriore lo potete vedere dalla foto 6

 
A questo punto procedo con la fresatura delle parti interne del cofano motore (foto 7), questo per dare una misura più reale alla scala dei particolari, successivamente con lo stucco metallo e successivo “ unto di gomito “ spiano il fondello (foto 8), poi incollo (con colla bicomponente e con l’aiuto di spilli usati come perni di fissaggio) sul medesimo la centina che sostiene i radiatori acqua ed il rollbar (foto9), questo mi permette posizionando le porte laterali ed il cofano anteriore di verificare esattamente la posizione ruote anteriori e di proseguire con la realizzazione del telaietto anteriore.
 
Il telaietto lo realizzo con un tubo di ottone da 1,9 mm. (foto 10), questa misura coincide "quasi" con la scala 1/12 essendo l’originale da 1 pollice di diametro, lo saldo a stagno e successivamente realizzo le pareti laterali con un foglio in rame (foto 11), dove in seguito a queste salderò i braccetti delle sospensioni anteriori (foto 12). Questa fase sicuramente sino ad ora è la più impegnativa da superare, in quanto pur avendo calcolato la dimensione della carreggiata, la misura minima dei triangoli delle sospensioni (dovuta al fatto che al loro interno devo posizionare l’ammortizzatore) mi porta la ruota ad interferire con il bordo interno del cofano anteriore ( causa lo spessore della resina), pertanto con trapanino e fresa , riduco lo spessore del bordo interno, e poi con lo stucco metallico correggo gli eventuali errori .
Ora proseguo con la realizzazione della barra antirollio ed i relativi suoi supporti sul telaio ed il braccetto inferiore della sospensione (foto 14), poi tornio e fresa per realizzare gli ammortizzatori, le molle di questi ed i supporti sia sul telaio che sui braccetti (foto 15). Con il trapanino e molle abrasive passo a ridurre di spessore arrotondando e poi lucidando i mozzi ruota, il tutto per renderli il più possibile reali come dalle foto in mio possesso. Ora via alla realizzazione dei supporti dei condotti di raffreddamenti freni anteriori e dei convogliatori aria sul cofano anteriore (foto 16), riduco nella lunghezza i tubetti del telaietto anteriore che mi faranno da supporto come nella realtà al cofano motore. Passo finale per la realizzazione dell’avantreno è la creazione del piantone dello sterzo ed il supporto della strumentazione, sembra ieri che ho iniziato ma intanto sono state impiegate 119 ore solo per realizzare i particolari senza la loro verniciatura.
Sino ad ora posso dire che è stato un gioco, un divertimento. La realizzazione delle cerniere porte, dell’allineamento di queste con il cofano anteriore e la centina di sostegno del roll bar, del cofano motore sempre con la centina e poi la sagomatura di tutti questi particolari tra loro così come la loro linearità è stata la parte più complessa e difficile di tutta l’opera.
Sono partito, sempre facendo riferimento alle foto scattate alla biposto del Mugello, con la realizzazione delle cerniere porte; ho usato il solito lamierino d’ottone da 0,3 mm., spilli e saldatore allo stagno. Dopo aver realizzato nelle porte con il trapano e le frese degli incassi, ho incollato delle C realizzate in ottone usando uno spillo saldato nella parte inferiore con lo scopo che questo facesse funzione di perno incassato nella resina (per avere una presa migliore), un altro spillo, saldato nella parte superiore e poi tagliato con un lunghezza di 1 mm., diventava il perno della cerniera (foto 17).
Stessa operazione è stata eseguita nel cofano anteriore dove la C in ottone diventava la parte "femmina" della cerniera. Ora dopo aver posizionato il cofano ant. sui suoi sostegni usando della plastilina da 0,3 mm. e dello stucco metallico, ho corretto le imperfezioni dovute al distacco delle porte dal cofano e allineato correttamente sia i profili esterni che interni (foto 18).
Prima di passare ad eseguire le stesse operazioni sul cofano motore ho rifatto il Rollbar, l’originale fornito con il kit era in fusione di Zama e non "rendeva" ed inoltre la MG prevedeva di forare la centina e di incollarlo su questa, cosa che non mi dava fiducia di solidità e di costanza nel tempo. Quindi con del tubo di ottone da 3mm. piegato e modellato con il piegatubi saldo la traversa e i supporti cerniera del cofano motore e realizzo l’unione di questo con il telaio realizzando due fori da 3,1 mm. sui longheroni laterali (foto 19).
Passo successivo cofano motore, anche qui con la mola abrasiva parifico le parti in eccesso, rinforzo con la plastilina da 0,3 mm. le fiancate, asporto le parti interne delle prese Naca, nella parte posteriore del cofano realizzo come nell’originale la sagomatura a "tubolare" che poi supporterà la fanaleria posteriore (foto 20-21).
Per non trovarmi successivamente in difficoltà ho dovuto avvitare alla scocca il motore, confrontando le misure del passo che precedentemente avevo realizzato su un foglio di carta A4 riportando le misure in scala, in questa operazione mi sono accorto che la stampata in resina presentava i riferimenti per le forature degli attacchi dei puntoni della sospensione posteriore eseguiti in una posizione assurda e che sicuramente nel tempo avrebbero causato dei grossi problemi al modello come sostegno ruote. Quindi con la miracolosa plastilina ho rinforzato la piastra di ancoraggio del motore alla scocca nei punti di attacco del puntone ed in più con la punta da 0,6 mm. ho forato sia la piastra che la centina di supporto del Rollbar realizzando con dei spilli dei perni di rinforzo di tutta la struttura. Posiziono sul cambio la traversa di supporto dei braccetti sospensione posteriore, in quanto a questa andranno ancorati sia le centine del Rollbar e i puntoni di supporto della fanaleria posteriore, poi realizzo con un tubetto in ottone con diametro interno da 1 mm. gli attacchi delle centine e poi li saldo al Rollbar. Altro problema che si è presentato è che il gruppo motore-cambio era disassato verso sinistra di circa 8 mm., qui per ovviare ho dovuto fresare dissassando a destra di circa 4 mm. la piastra motore ottenendo un ottimo risultato finale. Sempre con una lastra di ottone da 0,3mm. ho dovuto rifare le cerniere del cofano motore in quanto quelle fornite dalla MG dopo solo 2 prove di apertura hanno ceduto ( erano realizzato con delle fotoincisioni e in queste nella zona di piega cedevano quasi immediatamente) poi le ho incollate al cofano motore usando i soliti spilli annegati con colla bicomponente nella resina. A questo punto inizio praticamente con la ricostruzione totale del retrotreno, in quanto i bracci della sospensione sono anch’essi in zama, li sostituisco con ottone da 2,5 mm. ricavando sia gli occhielli per il perno fusello che la vite di regolazione della lunghezza foto (22), realizzo come per l’avantreno, i dischi freni e le relative pinze con il tre vie per il sostegno tubo di raffredamento, rifaccio il telaietto supporto fanaleria partendo da una barra di ottone da 3,5 mm. fresandola a quadro da 3mm. e ricavando come nell’originale i fori di alleggerimento su tutta la sua lunghezza, creo utilizzando del lamierino di ottone, il convogliatore aria di raffredamento per il radiatore olio del cambio con le derivazioni per il tubo convogliatore, sia per la batteria che per il serbatoio recupero olii di sfiato, realizzo il lamierino para fiamma, rifaccio completamente i collettori che i tubi di scarico (gli originali della MG erano sproporzionati), utilizzando per i collettori della barra di alluminio da 3mm. che stempero con la fiamma del gas da cucina, in modo tale da ammorbidirla per rendere le curve più dolci, colla bicomponente per unire il tutto al collettore dei tre in uno dove con un tubo in ottone da 4mm. foto(23), realizzo il terminale di scarico. Ora è la volta dei cassoncini di aspirazione, li scavo con la fresa come in origine, con dell’alluminio e il tornio realizzo le cornette di aspirazione foto(24) e con una retina da filtro finissima realizzo dopo avermi creato una maschera la loro protezione. Sempre con le foto della macchina originale, realizzo la bobina, l’alternatore e il carter che fa da supporto a questo e allo spinterogeno, lamierino d’ottone ed è la volta del serbatoio dell’olio motore che si trova sulla destra del motore, in ultima tocca al supporto del crick di sollevamento sotto il cambio che fa da supporto presa batteria esterna e tubo di sfiato.
Sto segnando le ore che impiego ma ho paura a fare la somma, non vorrei scoraggiarmi, proseguo con i pezzi della carrozzeria, controllo ulteriore degli allineamenti dopo aver installato il motore, cofano motore, porte e cofano anteriore dopo qualche leggero ritocco sono perfetti, unico problema il cofanetto copriaccensione, quello della MG è troppo spesso non si riesce ad incastrarlo adeguatamente nel complesso, lo rifaccio con il solito lamierino in ottone ricavando al suo centro la presa di raffredamento; carteggio con carta ad acqua da 800 di misura, prima passata di stucco coprente a spruzzo bicompenente, carteggio con carta del 1500 due mani di vernice Glasurit bicomponente Rosso Ferrari originale, carteggio a completa asciugatura con carta 2000 ad acqua in modo da togliere le piccole imperfezioni. Passo a verniciare in bianco le alette direzionale poste sul cofano motore uso il bianco della Tamiya, questo perché non intacca il colore a doppio strato, posso così rimuovere facilmente con uno stuzzicadenti imbevendolo nell’alcool le sbavature, inizio ad applicare le decal, a completamento di quest’ultima fase lavo le parti per togliere la colla delle decal, lo passo con del liquido antisiliconico e vernicio con una mano molto diluita (25%) con vernice trasparente bicomponente della Glasurit, risultato finale eccellente, a specchio, solo una leggera "crostina" che con un po’ di polish rimuovo facilmente, foto(27-28-29).
Il sedile di guida non presenta grossi problemi di adattamento alla scocca, l’unico problema è la colorazione essendo in tessuto di colore rosso con trama intrecciata nera. La struttura la vernicio in nero semilucido , maschero con nastro queste parti poi uso del colore rosso opaco della Tamiya e poi aerografo molto in sfumatura un nero opaco della Tamiya che riproduce abbastanza fedelmente l’riginale. Per le cinture di sicurezza sostituisco le fibbie fotoincise del kit con altre sempre della MG ottenendo un ottimo risultato Ultimi lavori riguardano lo specchietto retrovisore, dove ho dovuto sostituire l’asta di fissaggio al cofano anteriore con una in ottone da 2mm, l’originale in zama si storceva, e la realizzazione del crick per il sollevamento posteriore usando tubo da 3mm., filo da 2mm in ottone e da 1mm in acciaio, le ruotine come l’originale sono state realizzate in teflon, il tutto poi è stato verniciato con colore rosso del team Ferrari, ultima fatica riguarda l’asta per tenere sollevato il cofano motore fatta con filo di ottone da 2mm verniciato poi in grigio. Posso dire orgogliosamente “OPERA TERMINATA”, ho iniziato in settembre del 2003 e dopo 496 ore di lavoro a Agosto 2004 scatto le foto di rito, comunque una soddisfazione grande, così come il divertimento pensando che un buon 60% è stato autocostruito con tornio, fresa e salsatore basandomi sulle foto dell’auto originale. Ecco ora il modello terminato: foto 34-42

FOTOGRAFIE

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