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Argomenti Correlati: Il made in
Italy visto da Brumm - Le novità di Brumm
- Sito web brumm
www.brumm.it
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La storia della Brumm è una storia tipicamente Italiana ed
affonda le sue radici nell'immediato dopoguerra. Era il 1952 quando i fratelli Reno, Nilo (nomi evocativi di importanti fiumi come desiderato da papà Giuseppe) e Diego Tattarletti davano origine alla "Fratelli Tattarletti" con sede a Cernobbio. La piccola ditta (che nel '61 sarebbe diventata "ttttt stampoplastica") operava producendo stampi e prodotti per importanti case (ricordiamo i Galleggianti per i carburatori "Dell'Orto" adottati sulla "Vespa", prodotti per la "Chicco-Artesana" e molti altri articoli) e già si era distinta per la produzione di articoli per modellismo per la "Rivarossi" come gli stampi per Binari, Convogli e il mitico modellino 1:13 della Fiat Nuova 500. Tra i clienti della ditta va sicuramente citata la "Dogu" che produceva modellini di ottima fattura. Il 1962 vede il primo salto di qualità della ditta e nasce, la Rio che inizia a produrre in proprio automodelli dei primi anni del '900. Virginio Bianchi ed Emilio Molteni continuano a produrre gli stampi lavorando nella ttttt Stampoplastica. In un periodo di automodelli-giocattolo nati con la sola priorità di
essere robusti e resistere all'uso ludico dei bambini la Rio si
differenzia producendo articoli molto dettagliati. Tra le riproduzioni realizzate citiamo la Fiat Itala vincitrice della
Targa Florio del 1906, quella della Parigi Pechino, la Fiat 501 del 1919
e la Fiat Torpedo. Nella meta degli anni '60 la Rio si trasferisce in un nuovo stabilimento nelle vicinanze di Cernobbio. Nel 1972, però, il sodalizio si rompe: Nilo e Diego continuano l'avventura della Rio (ditta oramai ben avviata con ben 74 referenze in catalogo) mentre Molteni e Bianchi acquisiscono la ttttt Stampolastica (che realizzava le attrezzature per la Rio) che viene rinominata Molteni&Bianchi. Reno Tattarleti si concede una pausa per coltivare la sua grande passione per le auto d'epoca. La Molteni&Bianchi stenta a decollare e nel 1973 Reno Tattarletti decide di riprendere la produzione di modellini. Lo fa in collaborazione con i vecchi soci (Molteni e Bianchi) creando la "BRUMM". La prima produzione della Brumm é un tema abbastanza originale: in ossequio al nome (termine dialettale che indica la carrozza dei vetturini Milanesi della fine dell' 800) è composta di diverse tipologie di carrozze ottocentesche. Nel 1974 la Brumm si trasferisce ad Oltrona S. Mamette ed avvia una produzione regolare e sempre più consistente. Alla serie tradizionale di carrozze (serie Brumm) si affianca la serie "Historical" che riproduce famosi veicoli ( la berlina da viaggio di Papa Pio IX o la Botticella Romana ad esempio.) Le riproduzioni della Brumm sono affrontate con grande cura sia di costruzione che storica e ne sono testimonianza le numerose lettere inviate e ricevute con i maggiori musei storici europei. Del 1975 è il primo carro a vapore realizzato dalla casa Comasca (Carro di Trevithich). Ne nasce così tutta una prestigiosa serie (Old Fire) che comprende dei magnifici esemplari. Nel 1977 superato il vincolo con la Rio che impediva alla Brumm la produzione di automodelli la giovane ditta si lancia nella riproduzione in scala di automobili. Nasce così il modellino della Bedalia Sport seguita dalle cyclecar Sanford, dalla Fiat 75hp, dalla Fiat 110 HP e dalla Fiat S74. La Brumm aveva fino ad allora avviato la produzione di vetture
storiche molto antiche ma la Fiat 500 C - topolino (R12) segna la
svolta. Nel 1976 viene annunciata una serie "Cronos" di veicoli spaziali mai prodotta in serie. Negli anni '80 si assiste al progressivo allargamento della gamma di referenze che ora vede marchi di grande prestigio (Alfa Romeo, Mercedes, Auto Union, Ferrari, Jaguar, Bentley e Maserati). La forza della Brumm è stata quella di differenziare la produzione cercando di venire incontro alle esigenze di collezionisti più esigenti (basti pensare che della Jaguar D type vennero realizzate 11 versioni). Reno Tattarletti ricopre il ruolo di direttore commerciale, Emilio Molteni si occupa di progettazione e realizzazione delle nuove attrezzature mentre Virginio Bianchi è il responsabile della gestione e del comparto produttivo. L'ingresso in ditta del giovane Rio (anche in questo caso un
nome di un fiume come tanto piaceva al nonno Giuseppe) porta una nuova
linfa vitale. Il successo della Brumm va ricercato in diversi elementi che si sono intrecciati e si intrecciano nella storia dell'azienda Comasca: la passione, la cura dei particolari e la scelta di modelli a tutto tondo (Formula 1, Le mans, Mille Miglia, Utilitarie, camioncini). Molto importante è anche la produzione di promozionali per le case automobilistiche più importanti (basti pensare alla recentissima realizzazione della bellissima Auto Union Tipo C ) Oggi la Brumm è un' importante realtà aziendale che affonda le radici
in quella tipica tradizione artigianale italiana. Il tutto sotto la guida di persone che lavorano guidati da un'enorme passione per l'automobile. |
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